L’Agenzia delle Dogane con un circolare diramata il 3 novembre scorso ha interrotto gli approvvigionamenti di gasolio ad accisa zero alle serre. L’Agenzia ha recepito il «diktat» della commissione Ue che in una serie di missive trasmesse da agosto in poi aveva chiesto al ministero delle Politiche agricole di attivarsi per la restituzione da parte dei serricoltori delle agevolazioni incassate nel periodo 2000-2004.
Un conto pesante valutato in circa 200 milioni. Immediata è arrivata la replica del Mipaaf che ha bacchettato l’Agenzia e in una nota inviata all amministrazione delle Finanze ha precisato che «la decisione 5497 della Commissione del 13 luglio 2009 non si applica anche alle accise sul gasolio utilizzato sotto serra in quanto l’articolo di legge che lo disciplina non è tra quelli dichiarati incompatibili con il mercato comune dalla Commissione». Secondo il ministero la Commissione non ha dichiarato illegittimo il regime attuale stabilito dalla Finanziaria 2009 e dunque «in mancanza di una legge abrogativa della disposizione vigente, le amministrazioni nazionali non possono disapplicare la norma in vigore».
La circolare delle Dogane ha comunque riacceso la miccia nel settore agricolo. In autunno c’era stato un momento di forte tensione. Il Mipaaf infatti aveva avviato la richiesta di dati alle regioni le quali a loro volta avevano scritto direttamente ai beneficiari chiedendo di fornire i quantitativi. Ma alcune regioni, con capofila la Liguria si erano opposte alla richiesta del Mipaaf sollecitando invece la presentazione del ricorso. E entro fine settembre Zaia ha annunciato di aver trasmesso il dossier alla Corte dei conti Ue.
Per le organizzazioni agricole senza accisa zero si rischia la cancellazione delle produzioni in serra.