Ridurre gli spostamenti di materiale e razionalizzare i processi produttivi, con questi obiettivi Fai Filtri, solida azienda italiana che produce elementi filtranti e componenti per i settori aftermarket, oleodinamica, elettroerosione, separazione aria/olio e impiantistica industriale, ha deciso la fusione di due reparti aziendali per riorganizzare il proprio schema produttivo. La novità interessa le fasi di incollaggio e di plissettatura dei filtri: le due linee restano separate, ma adesso si trovano nello stesso reparto.
“Lo studio su forma e dimensioni del materiale da movimentare ci ha consentito di diminuire il numero degli spostamenti dei semilavorati verso l’operazione successiva e di ridurre del 50% il volume di materiale spostato - esordisce l’Ing. Antonino Sabatino, Production Manager di Fai Filtri. Grazie agli studi condotti dall’azienda, il processo di produzione è ora in grado di adattarsi in modo più efficace anche alle richieste di un mercato che chiede lotti sempre più frequenti, ma di dimensioni contenute”.
Sulle linee interessate dalla novità scorrono i semilavorati dei prodotti in microfibra e carta e rete, quindi tutti i settori di destinazione Fai Filtri, ad eccezione di quello della disoleazione, sono stati coinvolti nella riorganizzazione: “Il nuovo schema – prosegue Sabatino – porta anche altri due benefici: da una parte diventa molto facile variare la tipologia di filtro prodotta a seconda della pianificazione, dall’altra la produzione diventa modulare e lascia spazio all’introduzione di nuove macchine per aumentare il volume della produzione”. In questa direzione è allo studio l’inserimento di nuove macchine per migliorare le performance di processo.
“Attualmente – conclude Sabatino – la produttività nel reparto interessato dalla riorganizzazione è cresciuta del 20% e, con l’introduzione dei nuovi macchinari per l’incollaggio delle giunte, vedrà un ulteriore passo in avanti del 15%”.
Per l’introduzione di questi cambiamenti è stato determinante il contributo del reparto Lean Manufacturing di Fai Filtri attraverso l’analisi della Value Stream Mapping, ovvero la mappatura grafica dell’'insieme di processi e attività che concorrono alla realizzazione dei prodotti.
“Con queste novità la nostra azienda lancia un nuovo progetto di Industria 4.0 – afferma soddisfatto il CEO di Fai Filtri Roberto Pasotto – a questo momento storico così complesso abbiamo risposto cercando di razionalizzare e migliorare le performance produttive. La fusione dei reparti comporta lo spostamento di alcuni addetti ai reparti di incollaggio e di plissettatura, ma non ha nessuna ricaduta negativa sull’occupazione”.