Sempre più robot tra i vigneti

Rinaldin ha recentemente presentato l’AgBot 2.055W3 di AgXeed in occasione di una demo presso Sutto Wine a Noventa di Piave (VE)

Tra i primi a credere nell’agricoltura digitalizzata, il concessionario Rinadin di Ponte di Piave (Tv) ha aggiunto alla gamma delle sue proposte i sistemi robotici, ovvero dispositivi meccatronici, mobili, totalmente autonomi, programmati per raccogliere ed elaborare dati, “prendere decisioni” e compiere operazioni specifiche senza la supervisione di alcun operatore. In particolare, ha arricchito la sua offerta con la robotica per la lavorazione dei vigneti e del campo aperto.

E proprio per i vigneti ha organizzato a inizio giugno una demo presso la Sutto Wine di Noventa di Piave (Ve) per presentare il modello AgBot 2.055W3 di AgXeed al lavoro con un'irroratrice e un trinciaerba. Si tratta di un trattore-robot autonomo, tecnologicamente avanzato, completo di porta attrezzi, concepito per lavorare con estrema precisione e offrendo il massimo delle prestazioni nei frutteti/vigneti, contesti particolarmente impegnativi sotto il profilo operativo, garantendo risultati eccellenti.

Il motore diesel 4 cilindri Deutz da 75 CV di potenza assicura grande efficienza e il serbatoio da 170 litri di gasolio consente tempi di impiego prolungati.

La trasmissione è elettrica, con una gamma di velocità da 0 a 13,5 km/h. Come optional è disponibile anche la Pto elettrica (fino a 50 kW), +/- 1.200 rpm, completamente regolabile.

La portata della pompa idraulica è di 85 l/min (Load Sensing su richiesta) e sono disponibili fino a 3 distributori proporzionali a doppio effetto. La capacità massima di sollevamento è di 2.500 kg.

La presentazione dell'AgBot 2.055W3 da parte di Roberto Rinaldin

«La scelta del robot – ha spiegato il titolare Roberto Rinaldin – è dovuta al fatto che elimina tutti i rischi (di ribaltamento, chimici, vibrazioni ecc.) che oggi un operatore ha operando sopra un trattore.

Quando arriviamo con un robot in campagna, va prima di tutto mappato il vigneto, inserendo tutti i punti in un portale con l’aiuto di un semplice pc. La prima volta che si collega un attrezzo (irroratrice, trincia, cimatrice…), inoltre, si fanno dei rilievi di misura di ingombro, perché il sistema calcola poi come effettuare le manovre. Queste operazioni si fanno una volta sola, dopo di che quando il sistema è lanciato, bisogna solo dire alla macchina quale macchina è collegata.

Mentre la macchina lavora, da un portale sul telefonino o un PC in ufficio si ha accesso a delle telecamere per guardare in tempo reale quello che sta succedendo. Si può controllare a che punto è arrivata la lavorazione che è stata lanciata e prevedere esattamente quando il lavoro sarà finito. E ogni volta che ci sarà un guasto o un qualcosa che non funziona o un ostacolo (la macchina è dotata di lidar) lungo il percorso, la macchina si arresta e contemporaneamente arriva la notifica che la macchina si è fermata. Quindi, massima sicurezza garantita. Ovviamente il sistema produce tanti dati, che possono essere archiviati e analizzati».

 

Sempre più robot tra i vigneti - Ultima modifica: 2024-06-15T16:36:08+02:00 da Francesco Bartolozzi

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