Telemetria a che punto siamo

C’è chi è partito da anni e chi sta per farlo, ma sicuramente entro il 2021 tutti i marchi avranno attivato sia il controllo da remoto sia la possibilità di effettuare piccoli interventi sul software delle macchine. Facciamo un riepilogo generale

Ce ne siamo occupati meno di un anno fa e ce ne occupiamo anzi quasi su ogni numero. Ciò nonostante l’aggiornamento tecnologico su trattori&co corre così veloce che si fatica comunque a tenere il passo. E allora approfittiamo di questo speciale interamente dedicato al controllo da remoto per fare un bilancio su cosa è cambiato negli ultimi convulsi mesi, complice anche l’emergenza Covid, che ha accelerato tutti i piani di digitalizzazione.

I senatori

Come in ogni processo di rinnovamento, c’è chi parte prima e chi dopo. Tra gli antesignani della telemetria figura in primo luogo John Deere, che introdusse il suo Jd Link nel lontano 2002. Ai tempi serviva per conoscere l’esatta posizione della macchina, oggi è il perno dell’interscambio dati tra macchina, sede aziendale e concessionaria. Risale al 2013, invece, My John Deere, la piattaforma su cui gli utenti trovano applicazioni di ogni tipo, tra le quali spicca l’Operation Center, un cloud in cui immagazzinare dati di lavorazione e informazioni sulla macchina alle quali può avere accesso, previo consenso del proprietario, anche il concessionario. «Le macchine agricole sono sempre più complesse, avere una connessione costante con il concessionario diventa essenziale», ha ricordato durante un recente webinar Enrico Rampin, direttore dell’Assitenza in John Deere Italia.

Vecchie e nuove telemetrie
Telemetria che passione: se c’è chi la offre già da anni, come John Deere e Claas (in questa foto), alcuni, vedi Kubota (nella prossima foto) la stanno ancora sperimentando. Tra le ultime piattaforme attivate spiccano Sdf  e soprattutto Argo Tractors, che in collaborazione con Actia offre anche telediagnosi e aggiornamento software da remoto

Al punto che proprio John Deere, assieme ad altri costruttori tra cui Claas, si è fatto promotore di una delle prime (ma non uniche) iniziative per rendere possibile il dialogo tra macchine di costruttori concorrenti. Stiamo parlando del Data Connect, che permette di visualizzare tutta la flotta su una sola piattaforma. Proprio Claas è un altro dei “senatori” in ambito di controllo da remoto. Non arriverà alle tremila macchine connesse che vanta John Deere, ma ha comunque attivato già da tempo un servizio di analisi del funzionamento delle proprie mietitrebbie e trinciacaricatrici sia in formato anonimo, per scoprire eventuali anomalie diffuse, chiaro sintomo di difetti di fabbricazione, sia in chiaro. Col consenso del proprietario le informazioni possono arrivare anche al concessionario, che può così controllare lo stato di salute del mezzo e proporre eventuali interventi o semplici aggiornamenti software. Infine, un nome spesso trascurato quando si parla di trattori, Jcb, ha attivato il portale Livelink ormai diversi anni fa, forte della sua esperienza nel settore delle costruzioni. Al pari dei concorrenti, fornisce informazioni sullo stato della macchina, avverte se la stessa esce dal perimetro stabilito dal proprietario e aiuta a programmare le manutenzioni.

Tutti connessi (o quasi)

Negli ultimi 24-36 mesi (cifra indicativa) la gran parte dei costruttori si è attrezzata per offrire servizi di connessione tra macchine in campo e siti fissi, come la sede aziendale, in modo da ricevere automaticamente i dati delle lavorazioni e potere, all’occorrenza, suggerire correttivi delle varie tarature. Il secondo centro di connessione è il servizio di assistenza, indispensabile per andare verso la cosiddetta manutenzione predittiva, ovvero intervenire su un componente a rischio prima che si rompa.

Telemetria che passione: se c’è chi la offre già da anni, come John Deere e Claas, alcuni, vedi Kubota (in questa foto) la stanno ancora sperimentando.

A oggi (inizio 2021) la situazione è dunque la seguente. Agco – procediamo in ordine alfabetico – ha attivo il protocollo Connect, declinato sui suoi tre marchi: Fendt Connect, Mf Connect, Valtra Connect. In sostanza il servizio è quello descritto sopra: dà la possibilità di conoscere i parametri di lavoro delle macchine e ricevere messaggi di errore che evitano il guasto vero e proprio.

Situazione quasi speculare per New Holland, che ha attivo il servizio Plm Connect ormai da qualche anno. È disponibile in due versioni: base, con visualizzazione degli allarmi da remoto gratuita, e Professional, che offre più funzioni (compreso l’aggiornamento software da remoto) ed è a pagamento.

I nuovi arrivi

Occupiamoci ora dei marchi che soltanto di recente hanno introdotto queste tecnologie nella loro offerta.

 

Tra le ultime piattaforme attivate spiccano Sdf (in questa foto) e soprattutto Argo Tractors (nella prossima foto), che in collaborazione con Actia offre anche telediagnosi e aggiornamento software da remoto

Partiamo, ancora per ordine alfabetico, da Argo Tractors, che ci dà modo di affrontare anche un altro interessante tema: quello della collaborazione con aziende specializzate in queste tecnologie. Il gruppo di Fabbrico ha infatti sviluppato il proprio sistema in partnership con una nostra vecchia conoscenza: Actia, impresa francese specializzata in telemetria che da qualche anno si sta fortemente impegnando nel settore agricolo. Assieme hanno fatto le cose in grande, mettendo a punto un sistema che non soltanto consente di controllare le macchine, ma anche di fare diagnosi da remoto e intervenire eventualmente sulle stesse. D’un balzo, dunque, Landini e Mc Cormick sono passati dal non avere la telemetria al possedere una delle soluzioni più avanzate del mercato. Vi si accede tramite due portali, Landini Fleet Management e Mc Cormick Fleet Management, dove si trovano le informazioni salvate in cloud e relative al funzionamento delle macchine. Assai più interessante, però, la funzione di tele-diagnosi, resa possibile dalla centralina Tgu-R di Actia. Il tecnico dell’assistenza può collegarsi con la macchina e caricare il software diagnostico esattamente come se fosse sul posto, per controllare cosa non funziona e stabilire se è sufficiente intervenire da remoto o se è necessario far uscire l’officina mobile. «In diversi casi si evita l’uscita, per esempio quando servono aggiornamenti software, oppure quando il trattore va in blocco di protezione perché manca l’urea. Teoricamente il tecnico dovrebbe andare sul posto e collegare il tool diagnostico per azzerare il blocco, ma da oggi può farlo senza uscire dall’officina», spiega Alessandro Guerra, di Argo Tractors. «Grazie a questa piattaforma potremo interagire in modo molto più continuo con il cliente e raccogliere, previa sua autorizzazione, dati sul funzionamento della macchina, con grossi benefici nello sviluppo dei nuovi modelli», ha aggiunto il responsabile marketing Antonio Salvaterra.

Continuando con la nostra panoramica, troviamo Case Ih, che ha da pochissimo attivato il sistema di diagnostica a distanza e aggiornamento software, in aggiunta al classico scambio dati, già in funzione da anni. Afs Connect è infatti disponibile per le serie Magnum e Quadtrac ed era funzionante da tempo negli Usa, tuttavia il portale MyCaseIh è stato attivato in Europa soltanto dal mese scorso.

Tra le ultime piattaforme attivate spiccano Sdf e soprattutto Argo Tractors (in questa foto), che in collaborazione con Actia offre anche telediagnosi e aggiornamento software da remoto

Sarà invece avviato a breve – si stanno facendo i test finali – il dispositivo di tele-diagnostica di Kubota, che presumibilmente si avvarrà, come sempre in questi casi, dell’esperienza di Kverneland in materia di tecnologie digitali.

Infine, arriviamo al gruppo Sdf, che ha da poche settimane annunciato il lancio del Data Platform, realizzato in collaborazione con Cefriel – consorzio di università lombarde – e Ibm Watson IoT Platform. I capisaldi sono quelli più volte elencati in precedenza: controllo del funzionamento del veicolo, gestione flotte e manutenzione predittiva. L’internet delle cose è insomma una realtà per tutti. E siamo soltanto all’inizio.


 

I settori di nicchia

Tra gli specialistici, Antonio Carraro punta sugli occhiali Hololens (in questa foto), mentre Bcs ha varato una soluzione più tradizionale (nella foto successiva)

Inizialmente rimasti un po’ ai margini della rivoluzione telematica, i settori più specializzati dell’agricoltura si sono ormai messi al passo con i tempi. Lo ha fatto, per esempio, Antonio Carraro, che precorre i tempi lanciando il servizio di collegamento a distanza tra officine tramite Hololens, gli occhiali interattivi Microsoft, su piattaforma Würth. Tramite essi, i tecnici delle concessionarie interagiranno in tempo reale con il servizio post-vendita del gruppo.

Bcs ha varato una soluzione più tradizionale

 

 

 

 

Connessi anche i mezzi della galassia Bcs, grazie a un sistema attivato nell’autunno scorso.

Infine, diamo uno sguardo al mondo dei telescopici: Merlo, in particolare, ha attivato il portale Merlo Mobility 4.0 per sfruttare i dati raccolti dalle macchine, interfacciarsi con altre macchine e infine con i sistemi gestionali del cliente, e anche Dieci e Manitou sono ormai pienamente 4.0, con possibilità di effettuare anche manutenzioni preventive sulle macchine.

Telemetria a che punto siamo - Ultima modifica: 2021-01-19T14:22:44+01:00 da Roberta Ponci

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