Trattori, ripresa solo per pochi

Nei primi cinque mesi cali importanti in molti dei mercati più importanti del Vecchio Continente

Niente di nuovo sotto il sole europeo dei trattori. Purtroppo anche dopo i primi cinque mesi gli unici a festeggiare sono Francia e Spagna, mentre gli altri mercati più importanti segnano tutti delle perdite.

La Germania continua il trend negativo imboccato nel 2015 e dopo i primi cinque mesi segna un -11,1%, con tutti i mesi in negativo (maggio -7,1%) per un totale di 11.565 immatricolazioni contro le oltre 13.000 del 2015).

La Francia è ripartita con slancio dopo il difficile 2015, in cui aveva recuperato solo nel finale d’anno. Nei primi cinque mesi ha guadagnato il 25,5%, con performance positive in ogni mese (+33% in maggio), in virtù dei 10.783 trattori immatricolati (erano poco più di 8.500 nei primi cinque mesi del 2015). Anche l’Italia ha poco di che rallegrarsi: il calo dopo i primi cinque mesi è infatti del 4%, in virtù dei 7.422 trattori immatricolati contro i 7.728 del pari data 2015, nonostante il mese di maggio sia stato il primo mese in positivo del 2016 (1.967 trattori immatricolati contro i 1.927 del pari data 2015). Va male anche il Regno Unito, in calo dell’8,2% nel primo pentamestre: sono infatti solo 4.375 i trattori venduti in territorio britannico in questo inizio 2016 rispetto ai 4.766 del pari data 2015, e purtroppo si conferma un trend in negativo da ormai tre anni. E per fortuna il mese di maggio ha segnato una certa ripresa, con un +14,4% rispetto a maggio 2015.

Non va meglio in Austria, con un -8,6% di questi primi cinque mesi frutto di quattro mesi su cinque in negativo (maggio ha registrato un -11,4%), per cui dopo il primo pentamestre i trattori venduti in Austria sono fermi a quota 2.152, contro i 2.354 del pari data 2015.

Chiudiamo con la Spagna, l’unica assieme alla Francia ad aver chiuso in positivo i primi cinque mesi con un + 9,1%, grazie ai 3.967 trattori venduti (contro i 3.637 del pari data 2015). Dopo i primi due mesi in negativo, infatti, il mercato iberico si è ripreso alla grande (in maggio +23,3%).

Guardando più nel dettaglio alcuni di questi mercati, in Germania sorprende che il segmento sopra i 150 cv sia quello più in sofferenza (-19,2%), ma vanno male anche quello tra 100 e 150 cv (-17,5%) e quello tra 50 e 100 cv -1,3%), mentre l’unico in positivo è quello sotto i 50 cv (+1,9%).

La Francia vede in positivo tutti i segmenti, in particolare il vigneto-frutteto (+43%), mentre i convenzionali si “fermano” a +24%. In questo comparto, vero e proprio exploit del segmento sopra i 200 cv che cresce di oltre il 60%, ma bene anche il segmento 150-200 cv (+27,4%) e quello 100-150 cv (+17,6%). Per l’Italia il segmento vigneto-frutteto contrariamente al solito sembra essere in difficoltà in questo inizio 2016, con i primi tre mesi in calo (-6,7%), ma vedremo da qui alla fine della stagione cosa succederà.

Per quanto riguarda la Spagna, primato solitario al momento per John Deere (20,5% di quota), seguita da New Holland (16,9%), mentre al terzo posto si è ormai insediato stabilmente il marchio giapponese Kubota (9,4% di quota).

Chiudiamo con l’Austria. Il mercato è come sempre nelle mani del marchio locale Steyr con il 18,8% di quota, seguito dal secondo marchio di casa, Lindner, con il 14,6% di market share. Al terzo posto per il momento c’è Fendt (12,6%), tallonata da New Holland (11,7%) e John Deere (11,4%). Da segnalare, infine, che il calo del mercato austriaco è da imputare al settore dei trattori convenzionali (-10%), perché il frutteto-vigneto risulta in positivo (+20,7%).

Un accenno, infine, anche all’andamento del mercato oltreoceano: gli Usa hanno chiuso il primo pentamestre 2016 in crescita del 4,8%, in virtù di 86.741 nuove immatricolazioni contro le 82.781 del pari data 2015. Cala invece il Canada, e pesantemente (-16%), dove le vendite nei primi cinque mesi 2016 si sono fermate a quota 7.932 trattori, contro i 9.448 del pari data 2015.

Visualizza Immatricolazioni trattori in Europa (gennaio-maggio 2016)

Trattori, ripresa solo per pochi - Ultima modifica: 2016-07-04T14:58:14+02:00 da Roberta Ponci

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