Come già riportato in precedenti articoli, le registrazioni “forzate” ante Mother Regulation avevano prodotto un incremento delle immatricolazioni di trattori in Europa nel 2017, prontamente ridimensionato nel 2018. L’anno scorso, infatti, in Europa sono state immatricolate 177.400 trattrici, con una flessione del 10% rispetto al 2017. Nel complesso, però, come riferito in occasione dell’ultima assemblea FederUnacoma, si può affermare che il mercato continentale mostra una buona tenuta, confermata anche dal primo semestre 2019, con segni positivi in quasi tutti i mercati più importanti. Allo stesso modo, va sottolineato il peso delle trattrici sulla produzione complessiva di macchine agricole europea in calo rispetto al passato (dal 38% di dieci anni fa al 31% del 2018).
Venendo all’analisi dei singoli Paesi, i primi due mercati in ordine di importanza sono anche quelli che registrano gli incrementi maggiori. In Germania, dopo i primi sei mesi sono stati venduti 15.292 trattori, con un +21,9% sul pari data 2018, mentre la Francia nei primi cinque mesi ha messo a segno un incremento del 50,5%, grazie alle 9.860 unità immatricolate. Segno positivo anche per l’Italia, dove tra gennaio e maggio 2019 sono state piazzate sul mercato 8mila trattrici, contro le 7.670 dello stesso periodo 2018 (+4,3%).
Il quarto mercato in ordine di importanza, Regno Unito, è il primo a varcare la prima metà dell’anno in negativo, con 6.198 trattori immatricolati e un -5,1% sul 2018, mentre la Spagna riprende la sua marcia di incrementi con un bel +19,8% sul primo semestre 2018 (5.970 immatricolazioni). Secondo mercato a registrare una flessione, anche se lieve, la Polonia, con 3.942 immatricolazioni e un -1,7% sul pari data 2018, mentre finalmente sembra invertire la rotta l’Austria, dopo diversi anni consecutivi di calo, con oltre 2.700 trattori venduti e un +24% sul pari data 2018. Passando al Nord Europa, Norvegia e Danimarca segnano rispettivamente un +14,8% (1.668 immatricolazioni nel periodo gennaio-giugno 2019) e un +15% (773 immatricolazioni) rispetto al primo semestre 2018, mentre la Svezia segna il passo e perde il 7,3% nella prima metà dell’anno, con sole 1.356 trattrici immatricolate. Olanda e Svizzera, infine, mostrano anch’esse un segno positivo (rispettivamente +3,2% e +8,6%) con 1.209 e 1.106 unità vendute nei primi cinque mesi del 2019, mentre la Bulgaria si ferma a 529 immatricolazioni a metà anno, in calo del 13,6% sul pari data 2018.
I dettagli paese per paese
Vediamo, come di consueto, più nel dettaglio i singoli paesi. Partendo dalla Germania, guadagnano tutte le fasce di potenza, per la precisione: +37,1% sotto i 50 cv, +43,2% tra 51 e 100 cv, +23,5% tra 100 e 150 cv e +6,7% sopra i 150 cv. A livello di brand, continua la leadership di Fendt (23,3%), seguita da John Deere (20,9%) e Claas (8,1%). Quanto alla Francia, vero e proprio exploit sia per i trattori standard (+50,2%), con note particolari per i segmenti di potenza tra 50 e 100 cv (+64,4%) e tra 200 e 250 cv (+58%), sia per i trattori vigneto-frutteto (1.479 unità immatricolate, +51,7%). Passando alla Spagna, al giro di boa sempre saldamente al comando John Deere (24,4% di quota), davanti a New Holland (15,8%) e Case IH (6,8% di quota), tallonata da vicino da Deutz-Fahr (6,4%) e Fendt (6,1%).
In Polonia podio abbastanza consolidato con New Holland (17,8%) leader di mercato davanti a John Deere (15,0%) e Kubota (12,2%), mentre in Austria domina il marchio locale Steyr (17,7%), seguito da New Holland (15,1%), Fendt (11,7%) e John Deere (11%), mentre rimane indietro l’altro marchio locale Lindner (9,8% di quota). Da segnalare, inoltre, che la crescita del mercato austriaco è da imputare al settore dei trattori convenzionali (+24,3%), mentre il frutteto-vigneto risulta stabile.
In Norvegia la situazione è abbastanza consolidata, con John Deere leader (24,6%) davanti a Valtra (22,5%) e Massey Ferguson (11,1%); idem in Svezia, dove John Deere (24,1%) precede Valtra (14,5%) e Massey Ferguson (14,1%). Situazione più combattuta, infine, in Svizzera, dove dopo i primi cinque mesi guida la classifica Fendt (17,6%), davanti a John Deere (12,1%) e New Holland (10,1%), mentre in Bulgaria nella prima metà dell’anno si conferma leader John Deere (23,8%) davanti a New Holland (14,7%) e Kubota ex aequo con LS Tractors (6,4%).
Uno sguardo sul resto del mondo
Per quanto riguarda altri mercati, in Turchia peggiora il trend negativo iniziato con il crollo (-33,8%) delle vendite nel 2018 (che si sono fermate a quota 47.689 trattori dopo il record del 2017 di 72.032 immatricolazioni), per cui nel primo semestre le trattrici immatricolate sono state solo 13.470, in calo del 58,7% sul pari data 2018. In Russia dopo i primi cinque mesi il saldo è positivo, con un + 4,7% complessivo (11.160 unità immatricolate), ugualmente ripartito tra trattori a 2 e a 4 ruote motrici, anche se sono in forte calo (-22,5%) i trattori a 2 ruote motrici sopra i 100 cv di potenza. Anche negli Stati Uniti, stando ai dati dell’associazione dei costruttori americani Aem, si registra un incremento nel primo semestre (+4,3%) con 128.680 trattori venduti rispetto ai 123.370 del pari data 2018, mentre il Canada vira a metà anno in negativo (-7%), con 11.704 immatricolazioni, per il calo in particolare dei 4 ruoti motrici (-34,8%) e dei 2 ruote motrici sopra dai 40 cavalli in su (-19%).
Andando in Sudamerica, il Brasile, dopo il brillante 2018, nel primo semestre mette a referto un -7%, in virtù dei 15.233 trattori immatricolati contro i 16.431 del 2019, anche se i trattori sopra i 130 cavalli non rientrano in questo dato negativo.
Anche in India, infine, andamento analogo: dopo un 2018 da record, il primo semestre 2019 ha visto un calo dell’11,3%, nonostante i primi due mesi in linea con l’anno scorso, in virtù dei 391.530 trattori venduti (export compreso).