Dagli Stati Uniti al Sudamerica, dall’Europa fino all’Estremo Oriente la domanda di macchine agricole è in crescita. I dati di vendita diffusi da Agrievolution - l’associazione che riunisce i costruttori dei maggiori Paesi produttori di macchine agricole - indicano nel 2013 un incremento nelle vendite di trattrici del 9% negli Stati Uniti (200 mila unità), un incremento del 17% in Brasile (65.000 unità), del 2% nell’Europa comunitaria (158.000 macchine), del 2% in Turchia (51 mila), del 15% in Giappone (55 mila) e del 16% in India, Paese che con 620 mila trattrici assorbite si conferma il primo mercato a livello mondiale. Il valore totale del mercato delle macchine agricole, a livello mondiale, è stimato in oltre 93 miliardi di euro.
Questi i dati diffusi a Verona – nell’ambito di Fieragricola - nel corso della conferenza stampa di FederUnacoma, la federazione dei costruttori italiani di macchine agricole aderente a Confindustria. Nell’area europea Francia e Germania si impongono sugli altri Paesi con percentuali di crescita superiori rispetto alla media continentale: in Francia le immatricolazioni di trattrici segnano a fine anno un attivo del 10% (42.600 macchine immatricolate) a conferma di un quinquennio formidabile (+46% dal 2009 al 2013); mentre in Germania il mercato chiude a 36.250 macchine, lo stesso quantitativo dello scorso anno, che aveva registrato una crescita del 27%, dopo l’altro vistoso incremento (+26%) avutosi nel 2011.
In questo scenario internazionale crescono le esportazioni di macchine italiane, che secondo i dati Istat sul commercio estero segnavano ad ottobre 2013 un incremento complessivo del 5%, che consolida il trend positivo degli ultimi anni (+31% nel periodo 2009-2012); e conseguentemente si incrementa la produzione delle industrie italiane di settore, che dovrebbe raggiungere i 7,7 miliardi di euro complessivi (trattrici, macchinario agricolo e componentistica), avvicinando i livelli produttivi a quelli precedenti la crisi economica del 2008, quando il fatturato di settore si attestava intorno agli 8,2 miliardi di euro.
La quota di fatturato che manca per un pieno recupero dei livelli produttivi ante-crisi è quella relativa al mercato interno che, a differenza di quanto avviene sul mercato internazionale, risulta ancora in fase negativa. Le immatricolazioni di trattrici sono scese nel 2013 a quota 19.017 (-1,7% sul 2012), toccando il livello più basso dal dopoguerra. Al calo delle trattrici si aggiunge quello delle trattrici con pianale di carico (motoagricole), che segnano un passivo del 16,7% in ragione di 946 unità immatricolate, e quello del 5,7% per i rimorchi, che si fermano a 9.704 unità immatricolate.
Improbabile una ripresa a breve del mercato nazionale, ancora condizionato dalla bassa redditività e dalla debolezza strutturale delle imprese agricole che, secondo un’indagine effettuata da Nomisma per conto di FederUnacoma su un campione di 750 aziende agricole scientificamente selezionate, da cinque anni a questa parte hanno drasticamente ridotto gli acquisti di macchine agricole (appena il 28% ha effettuato investimenti nella meccanizzazione, contro il restante 72% che non ha effettuato alcun acquisto).
L’indagine evidenzia, peraltro, come la maggior parte delle imprese agricole sia orientata a non effettuare acquisti ancora per i prossimi tre anni, mentre l’unica categoria di acquirenti che appare dinamica e propensa ad investire è quella dei contoterzisti, ai quali oltre il 33% delle imprese agricole ormai ricorre per le lavorazioni stagionali, con un’incidenza particolarmente alta nelle aziende di maggiori dimensioni (sopra i 50 ettari) che negli ultimi dieci anni vedono aumentate del 94% il numero di giornate in cui hanno fatto ricorso ai contoterzisti (da 14,8 a 28,7).
“Mercati esteri in crescita, e mercato interno sempre più legato alle imprese agromeccaniche e alle nuove filiere – ha osservato nel corso della conferenza il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni - è questo lo scenario che caratterizza la meccanizzazione agricola, e con il quale debbono confrontarsi anche gli eventi promozionali e fieristici”. “Dopo l’evento di Verona – ha aggiunto Goldoni – la grande meccanizzazione si ritroverà nel novembre prossimo all’EIMA di Bologna, con un’edizione che si annuncia ancora in crescita per numero di espositori (1.800), per superficie espositiva (150 mila metri quadrati netti) e per la presenza di operatori provenienti da 140 Paesi”.