La piana di Albenga (IM) rappresenta da sola il 20% della produzione di piante in vaso in Italia. Da qui ne partono ogni anno circa 100 milioni verso l’estero. Si tratta di una piana di poco più di 1300 ettari in provincia di Imperia (Liguria) che comprende i comuni di Albenga, Ceriale e Cisano. All’interno della piana è stata individuata una zona che comprende il 60% della superficie agricola utilizzata e l’85% delle aziende che è a rischio nitrati e dove dunque per legge sono previste una serie di misure che l’agricoltura deve attuare. Qui ad esempio sono limitati l’utilizzo di irrigazione a pioggia, l’apporto di nitrati (non più di 50Kg/ha in una sola volta), la pratica delle coltivazioni fuori suolo a ciclo aperto. Inoltre le aziende devono tenere un registro di campagna e presentare un piano di concimazione annuale. Qualora poi nei corpi idrici superficiali dovessero esser trovate concentrazioni di nitrati superiori alla norma per tre anni di fila, si procede a una diminuzione delle attività agricole ex-cathedra. Si tratta chiaramente di limitazioni enormi e rischi gravi per l’attività florovivaicola della zona.
In situazioni come quella della piana di Albenga - elevata attività florovivaistica in zona a rischio nitrati - vi sono tutta una serie di accortezze atte ad aiutare le aziende a rispettare i limiti nitrati. Ad esempio si invita a considerare l’impiego di fertilizzanti a ridotto impatto ambientale (lento rilascio o cessione controllata) o l’impiego di sistemi di irrigazione più efficienti. Anche il substrato può essere un aiuto a limitare la dispersione dei nitrati nell’ambiente. Il CeRSAA di Albenga - Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola - ha portato avanti un progetto di ricerca applicata con l’obiettivo di analizzare se l’aggiunta di zeolite al substrato potesse migliorarne la capacità di scambio cationico e quindi limitare il rilascio di ammonio e azoto liquido. Come è noto, le zeoliti sono una famiglia di minerali con una struttura cristallina regolare e microporosa, caratterizzati da una enorme quantità di volumi vuoti interni e quindi una vasta superficie di scambio interna, in cui può avvenire uno scambio tra i cationi disciolti nell’acqua e quelli costituenti la zeolite. I risultati ottenuti dalle analisi del percolato delle colture indicano che la miscelazione di zeolite nel substrato in concomitanza con l’utilizzo di fertilizzanti a cessione controllata è in grado di ridurre il tasso di lisciviazione dell’azoto inorganico (nitrico), probabilmente perché gli ioni NH4+ vengono intrappolati all’interno del reticolo delle zeolite.
Anche un’oculata gestione dell’irrigazione può essere una misura utile per limitare le perdite di azoto. Il CeRSAA di Albenga ha analizzato su diverse colture se l’utilizzo di idroretentori potesse essere uno strumento atto a gestire l’irrigazione in maniera più efficiente e limitare dunque la perdita dell’azoto. Gli esperimenti condotti hanno dimostrato l’utilità sia dei retentori a base vegetale (es: lignina) sia di quelli a base sintetica. Entrambi i tipi permettono una riduzione degli apporti idrici pur mantenendo una buona crescita di biomassa della pianta, paragonabile a quella ottenuta con in condizioni convenzionali di coltivazione. Le due categorie di prodotto, però, mostrano comportamenti opposti. Per le tipologie a base sintetica si ottiene una buona crescita della biomassa a dosi dell’idroretentore di 0,5 - 1% (v/v), in combinazione con un apporto idrico ridotto del 50% rispetto a quello ritenuto normale. Per gli idroretentori vegetali, invece, solo dosi elevate di idroretentore permettono una crescita normale della biomassa anche con una riduzione dell’apporto idrico. Occorre sicuramente ancora della ricerca prima di poter portare sul campo queste conoscenze, ma è i riusltati preliminari mostrano come la gestione dell’azoto e quindi il rispetto della direttiva nitrati possono essere affrontati con molte misure colturali di semplice realizzabilità.
Articolo di Maria Luisa Doldi
NOTA: La presentazione qui citata è stata tenuta da Giovanni Minuto - CeRSAA Albenga - nell’ambito del convegno dal titolo „Produzione e uso sostenibile dei substrati di coltivazione“, organizzato da AIPSA (Associazione Italiana Produttori di Substrati e Ammendanti) durante la manifestazione MYPLANT & GARDEN (Milano 25-27 febbraio 2015).