Ha preso il via agli inizi di giugno il progetto di ricerca “Dati” (Digital Agriculture Technologies for Irrigation efficiency), coordinato dall’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibe) e finanziato con 1,5 milioni di euro tramite il programma d’azione Euro-Mediterranea, Prima 2020.
L’obiettivo, ambizioso, è quello di ridurre fino al 20% i consumi di acqua mantenendo intatta la qualità delle produzioni agricole. Come? Avvalendosi delle informazioni raccolte dai droni e dalle stazioni agro-metereologiche a terra, ed elaborando immagini satellitari.
“Con Dati svilupperemo nuove soluzioni tecnologiche e procedure di agricoltura digitale per ottimizzare la gestione dell’irrigazione in base alle reali esigenze delle colture – afferma Alessandro Matese del Cnr-Ibe, coordinatore scientifico del progetto-. “Utilizzeremo sensori wireless, sistemi di monitoraggio multispettrale e termico e indici vegetazionali sia su colture annuali come pomodoro e melone sia su colture perenni come la vite, strategiche per l’agricoltura mediterranea e maremmana”.
Le tecnologie messe in campo permetteranno di monitorare le colture e migliorare l’efficienza irrigua: l’idea è quella di arrivare a una riduzione del consumo di acqua compresa tra il 15-20% rispetto alla gestione dell’irrigazione convenzionale, con le ricerche che saranno condivise con gli agricoltori in un vero e proprio processo di formazione e crescita professionale. Il progetto, infatti, si pone la sfida di aumentare la capacità dei piccoli agricoltori di ottimizzare strategie più efficienti attraverso la programmazione di giornate presso "Demo Farms" nei diversi Paesi partner. Per l'Italia si terrà nella Tenuta di Alberese dell'Ente Terre Regionali Toscane che ospiterà anche la ricerca sperimentale.
Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud (Cb6), partner di progetto insieme all’Ente Terre regionali toscane e realtà portoghesi, spagnole, francesi e marocchine, ha ricevuto un finanziamento di 30.300 euro per le attività progettuali. “Il ruolo del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud consiste soprattutto nel valutare l’applicabilità delle nuove tecnologie nel contesto del nostro comprensorio irriguo, raccogliendo dati. Poi procederemo con la promozione verso istituzioni e aziende”, dichiara Valentina Chiarello, ingegnere e responsabile del progetto per Cb6.
Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud metterà a disposizione personale interno in tre anni. “La sempre maggiore attenzione del Consorzio per l’ambiente è presente in tutte le attività. Il tema dell’acqua, in particolare, è centrale nell’ azione che portiamo avanti sul territorio. Vedere che ancora una volta le nostre progettualità sono riconosciute con finanziamenti importanti e partnership prestigiose, come quella di Cnr e di Terre regionali toscane, ci dà fiducia e ci spinge a impegnarci sempre di più in interventi che abbinino gestione della risorsa, manutenzione costante dei corsi d’acqua e rispetto della natura”, aggiunge Fabio Bellacchi, presidente di Cb6.
Emiliano Raccagni