Con il sì pronunciato dal Senato, è stato approvato, in via definitiva, il disegno di legge n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Dopo oltre un decennio di attesa, l’Italia ha una legge che disciplina il settore biologico. La tanto attesa approvazione giunge a distanza di alcune settimane dal dibattito che si era acceso quando erano stati approvati due emendamenti che avevano posto il veto alla discussa equiparazione del metodo biologico a quello biodinamico.
Una nuova disciplina che riguarda un comparto in cui l’Italia è leader a livello europeo, con oltre 80 mila imprese certificate biologiche e con 2 milioni di ettari coltivati. Tra le principali novità del provvedimento, la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici che consentono di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e adottare un Piano d’Azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico. La nuova disciplina prevede anche la revisione del sistema dei controlli.
“Dopo ben 13 anni, finalmente l’Italia ha la sua legge sul biologico, l’approvazione definitiva dal Senato con un largo consenso, rappresenta una giornata storica per il nostro Paese” commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente; “l’Italia ha finalmente una normativa che rende merito, favorendo, incentivando e promuovendo l’agricoltura bio di qualità, sostenibile, attenta all’ambiente e alla salute dei consumatori”.
“La transizione ecologica e la lotta alla crisi climatica passano anche attraverso l’agroecologia e un rinnovo del comparto agricolo in chiave sostenibile” aggiunge Angelo Gentili, responsabile nazionale agricoltura di Legambiente; “la legge sul biologico, da questo punto di vista, rappresenta uno strumento strategico per moltiplicare la realizzazione dei biodistretti in modo capillare e per implementare significativamente l’intero settore anche rispetto a quanto chiede l’Europa con le strategie Farm To Fork e Biodiversità”.
Anche AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio e FederBio hanno espresso un plauso per il lavoro di tutti i parlamentari che ha portato alla conclusione in tempi estremamente rapidi, meno di un mese dall’ultima votazione alla Camera dei Deputati, di una norma chiave per supportare la transizione ecologica dei sistemi agricoli e per l’intero comparto agroalimentare italiano.
L’approvazione del disegno di legge consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche Ue che, con il Green Deal, la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore. Come ricordano le associazioni, grazie alla legge sarà possibile utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica.
Antonio Longo