Innovazione tecnologica spinta, maggior internazionalizzazione delle imprese e fondi del Pnrr da sbloccare. E abbinare ad altri, strutturali, che proseguano la positiva esperienza di Agricoltura 4.0, ma che non scadano nella rottamazione pura e semplice: «Una soluzione che droga il mercato nel breve periodo, producendo importanti flessioni una volta che i fondi sono terminati». È questo, in estrema sintesi, il pensiero di Maria Teresa Maschio, neo presidente di Federunacoma, nella sua prima intervista rilasciata a Macchine e Motori Agricoli.
La prima donna
Laureata in Relazioni Pubbliche allo Iulm di Milano, Ad di Mascar, gruppo specializzato in attrezzi per semina e fienagione, Maschio succede ad Alessandro Malavolti, alla guida dell’associazione dei costruttori di macchine agricole per sei anni. L’elezione è avvenuta il 3 luglio scorso a Bologna, in seno all’assemblea annuale dell’associazione dei costruttori di macchine agricole. Nello stesso ambito sono state rinnovate le cariche dei vari settori in cui Federacoma è suddivisa (l’elenco degli eletti è in fondo a questo testo).
Maria Teresa Maschio è, anche, la prima donna a guidare Federunacoma nei quasi 80 anni dalla sua fondazione.
Sinergie con il Governo
Per conoscere un po’ meglio la neo-presidente, le abbiamo rivolto alcune domande sui temi più attuali della meccanica agricola nazionale e internazionale. Iniziando, ovviamente, dalle prime iniziative che la sua gestione intende portare avanti.
«La meccanica agricola è un settore strategico e con enormi potenzialità, che tuttavia risente sia delle variabili agricole sia di quelle industriali. L’incertezza climatica, i redditi degli agricoltori, il costo dell’energia e delle materie prime, i costi della logistica sono tutti elementi che influenzano il mercato. Per governare questa complessità occorre essere reattivi e avere un filo diretto con il Governo e con tutti i ministeri competenti. Questo dialogo con il mondo politico e istituzionale è stato portato avanti con autorevolezza dal Presidente Malavolti, che mi ha preceduta, e resta una delle priorità anche della nuova presidenza. L’internazionalizzazione delle imprese è un altro obiettivo su cui lavorare intensamente, anche sviluppando i rapporti con il Ministero degli Affari Esteri, affinché, nella propria programmazione, tenga conto del potenziale della meccanica agricola made in Italy sui mercati esteri».
Non a caso, nell’ambito della stessa assemblea è stato anche presentato un nuovo piano di internazionalizzazione, che all’attenzione da tempo riservata ai mercati strategici (Stati Uniti, Germania, Francia) unisce azioni mirate in mercati già noti, come Argentina, Brasile, Corea, Turkmenistan, Marocco, e in altri considerati assai promettenti (Nuova Zelanda e Serbia).
Stabilizzare Agricoltura 4.0
Torniamo all’Italia. Agricoltura 4.0 ha rappresentato un formidabile volano per le vendite sia del nuovo, sia dell'usato. Terminati i suoi effetti, state pensando a qualche iniziativa per evitare il fisiologico calo della domanda? In questo senso, avete richieste da fare al Governo italiano?
«Per quanto riguarda i fondi pubblici, i dossier sono numerosi e tutti importanti. Il Pnrr deve essere reso operativo al più presto e così i nuovi fondi per l’Innovazione, ai quali si aggiunge la grande partita del Psr.
Il credito d’imposta per il 4.0 è stato effettivamente uno strumento efficace, molto utilizzato dalle imprese e destinato, credo, a essere reiterato negli anni prossimi. I settori produttivi, e in modo particolare l’agricoltura, puntano sull’elettronica avanzata per ottimizzare la produzione, ma soprattutto per rispettare parametri di sostenibilità ambientale che in Europa sono sempre più vincolanti. Sarebbe incomprensibile che questo strumento venisse meno proprio nel momento in cui il mercato lo richiede maggiormente».
Pur avendo svecchiato il parco macchine, Agricoltura 4.0 non ha portato all’eliminazione dei mezzi più obsoleti. È opportuna, a suo avviso, una vera campagna di rottamazione? Chiederete incentivi in tal senso?
«Il parco macchine deve essere assolutamente rinnovato, ma non necessariamente con il metodo della “rottamazione”. Questa ha l’effetto di drogare il mercato nel breve periodo e di produrre flessioni consistenti quando si conclude il suo arco temporale. Come Federazione siamo più favorevoli a un sistema di incentivi pluriennale, che possa costituire un riferimento strutturale per la sostituzione dei mezzi vecchi con tecnologie di nuova generazione. E siamo per un sistema che possa combinare nel modo più efficiente gli incentivi esistenti».
Revisioni: basta mercanteggiare
Parlando di vetustà delle macchine agricole non possiamo trascurare la questione delle revisioni: come intendete muovervi per arrivare finalmente ad avviarle?
«La vicenda della revisione è paradossale, perché riguarda una legge che è approvata da oltre dieci anni ma che nessuno ha mai reso operativa emanando i decreti attuativi. Si tratta di un provvedimento analogo a quello già vigente per automobili e per veicoli di ogni tipo, che punta alla sicurezza degli operatori agricoli e di tutti coloro che, a vario titolo, possono trovarsi a contatto con le macchine. Data la sua natura di provvedimento che tutela la sicurezza e quindi il bene comune, dovrebbe essere sbloccato subito dal Governo, evitando pluriennali trattative con le categorie professionali coinvolte».
La corsa al cambio del trattore ha messo in secondo piano, per alcuni anni, la sostituzione delle attrezzature. Ora che gli incentivi per i mezzi semoventi si stanno riducendo prevede un rialzo nelle vendite di attrezzi? Per quali tipologie, in caso?
«La domanda di attrezzature è potenzialmente molto elevata, perché l’innovazione tecnologica non dovrebbe diffondersi “a macchia di leopardo”, mettendo insieme mezzi di nuova generazione e mezzi obsoleti.
L’efficienza dell’agricoltura dipende proprio da un aggiornamento organico dei mezzi che operano in azienda, soprattutto nel momento attuale, in cui l’elettronica avanzata si trova ormai in ogni tipologia di macchina, chiamando l’impresa agricola a un salto di qualità complessivo. Difficile indicare segmenti di domanda più dinamici di altri…ma uno dei settori in crescita è certamente quello dei prodotti ortofrutticoli e delle colture specializzate».
Le nuove cariche in Federunacoma
AGRIDIGITAL
Presidente: Carlo Linetti – C.O.B.O. spa
Vicepresidente: Matteo Zucchelli – Trimble Italia SRL
ASSOIDROTECH
Presidente: Alex Donzelli – Ocmis Irrigazione SPA
Vicepresidente: Jacopo Fratus De Balestrini – Irrimec srl
ASSOMAO
Presidente: Paolo Zama – Falc srl
Vicepresidente: Guido Rossi – Nobili SPA
ASSOMASE
Presidente: Giampaolo Barbieri – Barbieri srl
Vicepresidente: Francesco Roghi – Bcs spa
ASSOTRATTORI
Presidente: Andrea Merlo – Merlo SPA
Vicepresidente: Giovanni Esposito – Argo Tractors SPA
COMACOMP
Presidente: Fausto Mazzali - Serigrafia 76
Vicepresidente: Andrea Ferrari – Walvoil spa
COMAGARDEN
Presidente: Lorenzo Peruzzo – Peruzzo srl
Vicepresidente: Alberto Campello – Stiga SPA