Quasi 230.000 “trattori” sono stati immatricolati in tutta Europa nell’intero anno 2021, secondo i numeri provenienti dalle autorità nazionali. Di queste immatricolazioni, riferisce l’associazione europea dei costruttori di macchine agricole (Cema), poco meno del 30% rientrava nel segmento di potenza inferiore o pari a 37 kW (50 CV), mentre il resto era pari a 38 kW e oltre. Cema ritiene che poco meno di 180.000 di questi veicoli siano trattori agricoli, mentre il rimanente è costituito da una varietà di veicoli che a volte sono classificati come trattori (leggi quad, sollevatori telescopici o altre attrezzature).
Le immatricolazioni di trattori agricoli per l’intero anno 2021 sono aumentate di circa il 17% rispetto al 2020. Anche tenendo conto del fatto che il mercato nel 2020 è stato sconvolto a causa della pandemia di Covid-19, in particolare nel secondo trimestre, questa crescita rappresenta un significativo miglioramento delle condizioni di mercato.
In effetti, il numero di trattori immatricolati è stato il più alto registrato in dati comparabili che risalgono a oltre un decennio fa. Questi solidi risultati sono stati raggiunti nonostante la diffusa interruzione delle filiere manifatturiere mondiali e la carenza di personale a causa degli elevati tassi di infezione da Covid-19.
Continui ritardi di produzione
I produttori di macchine agricole sottolineano che le interruzioni del buon funzionamento delle loro attività produttive si sono moltiplicate negli ultimi mesi. E la situazione è peggiorata dall’estate del 2021. Anche prima della crisi in Ucraina, infatti, stando al Barometro Cema di febbraio 2022 il 51% dei produttori interpellati aveva dichiarato di aspettarsi alcune interruzioni della produzione a causa di carenze sul fronte delle forniture nelle successive quattro settimane. E la guerra in Ucraina ha innescato ancora più strozzature nella filiera di approvvigionamento, come evidenziato dall’ultimo Barometro Cema di aprile 2022 (vedi box).
Queste preoccupazioni si aggiungono ad altre interruzioni segnalate: trasporti e logistica, dove la carenza dei container ha causato ritardi e un deciso aumento dei costi; disponibilità di manodopera per far funzionare gli impianti a pieno regime a causa della diffusione della variante Omicron Covid-19; aumento dei costi delle materie prime e dell’energia.
Mentre le interruzioni peggiorano ulteriormente e con la stagione agricola in corso, i produttori sottolineano nuovamente le loro preoccupazioni in merito alla possibilità di evadere i loro ordini in modo tempestivo nonostante tutti gli sforzi messi in atto lungo tutta la catena del valore. E resta ancora da valutare il pieno impatto della guerra.
I prezzi alti sostengono il mercato
Mentre il mercato dei trattori è stato frenato dai ritardi di produzione, per tutto il 2021 la domanda è stata costantemente elevata. Una serie di fattori ha contribuito al livello della domanda, ma i prezzi elevati e in aumento delle materie prime agricole sono stati forse quelli più importanti. Lo dimostra l’indice globale dei prezzi alimentari pubblicato ogni mese dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao). Questo indice ha dimostrato che i prezzi dei prodotti alimentari nel 2021 sono stati in media superiori del 28% rispetto al 2020 e sono stati al loro livello più alto dal 2011. La maggior parte dei settori agricoli ha condiviso i prezzi elevati, con ciascuno degli indici componenti – che coprono carne, latticini, cereali, oli vegetali e zucchero – ai livelli massimi da almeno cinque anni e l’indice degli oli vegetali al massimo storico. I prezzi europei per la maggior parte delle materie prime hanno seguito tendenze simili, sebbene anche i redditi agricoli siano stati influenzati dal rapido aumento dei costi dei fattori di produzione, in particolare sul fronte carburante e fertilizzanti.
Bene tutte le gamme di potenza
Tutte le categorie di potenza hanno registrato un aumento delle immatricolazioni nel 2021, ma la crescita è stata meno evidente per i trattori più potenti. Tra le macchine classificate come trattori agricoli si è registrato un aumento del 9% del numero di macchine con potenza superiore a 132 kW, pari alla metà del tasso di aumento registrato per le macchine con motori a bassa potenza. La crescita più consistente l’hanno registrata i trattori di 22 kW o inferiori, le cui immatricolazioni sono aumentate di oltre la metà rispetto al 2020.
Differenze significative tra i paesi
I due maggiori mercati di trattori agricoli in Europa rimangono la Francia e la Germania, che rappresentano quasi quattro trattori agricoli su dieci immatricolati in Europa. Tuttavia, le immatricolazioni in questi due paesi sono cresciute più lentamente rispetto al resto d’Europa nel 2021, con aumenti rispettivamente del 10% e del 9%. Al contrario, l’incremento in Italia e Polonia, il terzo e il quinto mercato, è stato particolarmente forte, rispettivamente del 36% e 42%. Insieme al Regno Unito e alla Spagna, Italia e Polonia rappresentano un ulteriore 35% delle immatricolazioni europee. Solo poco più di un trattore agricolo su quattro immatricolato in Europa non rientra in questi sei mercati leader.
Peggiora l'indice del Barometro Cema
L’indice generale del clima imprenditoriale per l’industria delle macchine agricole in Europa ha continuato a scendere dopo il calo più netto dal crollo sulla scia del Covid-19, ma si mantiene ancora a un livello positivo. Ad aprile, infatti, l’indice è sceso da 30 a 20 punti (su una scala da -100 a +100).
Gli aumenti dei prezzi e le carenze da parte dei fornitori continuano a incidere pesantemente sul settore. Ancora una volta più della metà delle aziende sta pianificando un arresto temporaneo della produzione a causa della carenza di alcune componenti nelle quattro settimane successive.
A fronte di questo problema, le scorte dei concessionari con macchine nuove sono state significativamente ridotte negli ultimi mesi in quasi tutti i mercati e allo stesso modo lo stock di macchinari usati è stato generalmente ripulito. Tuttavia, mentre in precedenza i rappresentanti dell’industria potevano presumere che gli stock dei dealer fossero scesi al di sotto del loro livello ottimale, il che avrebbe comportato ulteriori ordini, ora sta emergendo incertezza per quanto riguarda diversi mercati. I livelli di fiducia sono diminuiti non solo per l’Europa orientale, ma anche per l’Austria e, a eccezione della Romania, per quasi tutti i paesi dell’Ue-13.