Nel contesto di una serie di iniziative per favorire un dialogo più stretto tra agricoltura e imprese, ConfagricolturaPlus ha recentemente organizzato in collaborazione con SDF un convegno dal titolo “Investimenti in agricoltura: le novità economiche e fiscali per lo sviluppo d’impresa”. In un mondo che cambia a una velocità elevata e con una grande diversificazione dei bisogni, l’agricoltura rimane una delle attività fondamentali per l’esistenza umana. Deputata da sempre alla soddisfazione del fabbisogno primario di cibo, viene spesso vista come attività tradizionale, legata a pratiche tradizionali. «Nulla di più errato nella narrazione della agricoltura» afferma Mario Guidi, presidente di Confagricoltura (nella foto), intervenuto al convegno. «Non c’è bisogno di spiegare che l’agricoltura può affrontare tutte le sfide che oggi si trova di fronte – maggiore produzione, minore impatto ambientale, cambiamento climatico – e contemporaneamente rimanere competitiva sui mercati globali solo grazie a una forte spinta innovativa, che viene già oggi vissuta e che deve essere ulteriormente rafforzata. Il dialogo tra aziende agricole e industria, per portare sempre più vicine la domanda e l’offerta, è una delle vie fondamentali per promuovere ulteriormente l’innovazione e la competitività del settore agricolo».
L’industria 4.0 per l’Agricoltura
L’industria con cui oggi l’agricoltura si trova a dialogare è entrata nella sua fase 4.0. L’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. Resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, questa nuova rivoluzione industriale si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines). Meccatronica, robotica, utilizzo di tecnologie avanzate e sistemi di valorizzazione delle persone nelle aziende sono quanto l’industria 4.0 può offrire all’agricoltura. In altre parole: agricoltura di precisione. Si tratta di sviluppi fondamentali per affrontare il mercato globale e l’Italia, come anche altre nazioni, ha sviluppato un “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020”. Questo prevede alcune direttrici strategiche, nelle quali anche per il settore agricolo vi sono strumenti finanziari per adottare ulteriormente l’innovazione. Tra le direttrici strategiche citiamo:
- Investimenti innovativi: per stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione
- Competenze e Ricerca: per stimolare la ricerca e creare competenze ad hoc.
Stimolare l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo
Nell’ambito della legge di bilancio sono state introdotte alcune misure (superammortamento e iperammortamento) per stimolare l’investimento privato nell’adozione di tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0, per favorire investimenti innovativi e migliorare i processi tecnologici. Queste misure sono destinate soprattutto ai titolari di reddito di aziende dell’agrifood e della biobased economy. Esse prevedono un incremento della aliquota per investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione della azienda in chiave 4.0. Più mirate invece allo stimolo di ricerca e sviluppo sono i crediti di imposta alla ricerca, uno strumento per cui le spese di ricerca – per personale, strumenti o attività collaborative - divengono un credito per compensare altri tributi. Il concetto di "ricerca e sviluppo" qui contemplato è molto ampio e riguarda le imprese di tutti i settori, indipendentemente da forma giuridica e regime fiscale. È dunque una misura che riguarda tutto il mondo agricolo.
Il piano di incentivi INAIL per l’acquisto di macchine agricole
Come disposto dall’ultima legge di stabilità (208/2015), presso l’Inail è stato istituito un fondo la cui dotazione è pari a 45 milioni all’anno a decorrere dal 2016. Il fondo è destinato a sostenere gli investimenti delle micro e piccole imprese del settore della produzione agricola primaria per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori e/o macchine agricole, caratterizzate da soluzioni innovative per la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali. Gli interventi da realizzare devono soddisfare l’obiettivo dell’abbattimento in misura significativa delle emissioni inquinanti e del miglioramento del rendimento e della sostenibilità globali dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione. Le aziende agricole che possono accedere agli incentivi sono le imprese individuali, le società agricole e le società cooperative operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli. Gli incentivi, distribuiti in budget regionali e provinciali, saranno assegnati tenendo conto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande e sono ripartiti in due assi di intervento: il primo, da cinque milioni di euro, è riservato ai giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria, mentre il secondo, da 40 milioni di euro, è destinato alla generalità delle imprese agricole. Ogni azienda potrà presentare una sola domanda e per uno solo dei due assi di finanziamento previsti. Le prime scadenze per poter accedere a questi bandi sono già ad aprile 2017.
Maria Luisa Doldi
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