Stagione 2019 double face per Sdf Group. Il gruppo di Treviglio (Bg), infatti, ha chiuso l’esercizio 2019 con un fatturato di 1.268 milioni di euro, in calo del 7,6% rispetto al 2018, ma sul fronte della redditività il risultato prima delle imposte è stato pari a 59,3 milioni di euro (in decisa crescita rispetto ai 50 milioni dell’anno precedente), così come l’utile netto, che è stato pari a 44,6 milioni di euro rispetto ai 42,2 milioni del 2018.
«Le attività di trattori e mietitrebbie – ha riferito Lodovico Bussolati, amministratore delegato del gruppo – hanno registrato un calo di fatturato in linea con il trend negativo dei mercati europei e la debolezza che ha caratterizzato i mercati export. In particolare, sono calati fortemente i volumi produttivi in Germania, India e Croazia, mentre si è registrato uno scenario molto positivo in Francia per le vendemmiatrici Grégoire dove, nel 2019, si è registrato un record sia di fatturato, da 54,9 milioni a 70,7 milioni, sia di risultato, con una crescita del 55%. Nonostante il calo di fatturato, le risorse dedicate nel 2019 per investimenti e sviluppo prodotto sono state pari a 60 milioni di euro, in linea con gli anni precedenti».
A livello di brand, nel 2019 Deutz-Fahr si è confermato il marchio con il volume di fatturato più importante (69%) del gruppo, anche se in calo rispetto al 2018 quando aveva raggiunto il 76% del totale, mentre sono cresciuti Same (dal 12% al 17%) e Grégoire (dal 4% al 6%). Stabili Lamborghini (7%) e Hürlimann (1%). A livello di area geografica, l’Europa ha perso il 3,9% di fatturato sul 2018 (ma ha aumentato la quota percentuale sul totale, arrivando al 76%) e la Cina è rimasta costante a quota 82 milioni (salendo quindi al 6,5% del totale), mentre la Turchia e il Resto del mondo hanno ceduto rispettivamente il 25% e il 21,9%.
Impatto Covid-19
I primi mesi del 2020 sono stati ovviamente segnati dall’insorgenza della pandemia Covid-19 e le attività produttive Sdf sono state impattate in diverso modo in relazione alla localizzazione dei siti produttivi. «In Cina gli stabilimenti si sono fermati a febbraio e già nel mese di marzo si è ritornati alla piena operatività – ha spiegato Bussolati –. Nello stabilimento indiano il lockdown ha interessato il mese di aprile e a oggi la ripresa delle attività è completata. Decisamente migliore la situazione in Turchia, che non ha avuto, a oggi, particolari effetti restrittivi e sta ben gestendo una situazione di mercato in ripresa dopo le difficoltà dell’anno scorso. Gli stabilimenti europei di Germania e Francia hanno operato normalmente, accusando qualche rallentamento soltanto per alcune difficoltà nell’approvvigionamento dei componenti provenienti dai paesi in lockdown, così come lo stabilimento di mietitrebbie croato che si è invece fermato ed è previsto riparta nel mese in corso. Completamente diversa è invece la situazione dello stabilimento di Treviglio, dove la fermata produttiva si è protratta per quasi due mesi. Grazie all’impegno di tutto il collettivo aziendale è stato possibile predisporre e attuare in azienda i protocolli di sicurezza che hanno consentito di riprendere la produzione garantendo la massima tutela della salute dei dipendenti».
Previsioni chiusura anno
L’esercizio 2020 sarà particolarmente sfidante per il gruppo, che continuerà a investire in Ricerca e Sviluppo in modo significativo ed entro fine anno lancerà importanti novità nei trattori di alta potenza, combinando performance di prodotto e connettività. «Nei mesi di marzo e aprile abbiamo dovuto predisporre un nuovo budget rispetto a quello che era stato approvato – ha concluso Bussolati – per cui prevediamo per il 2020 un calo del fatturato intorno al 15%, dovuto appunto agli effetti su domanda e produzione da parte della pandemia. Lo sviluppo dei nostri prodotti non subisce comunque modifiche, ma solo un rallentamento di un mese, perciò non ci saranno ripercussioni sulle novità. Confermiamo, quindi, l’idea di mantenere il lancio di nuovi prodotti per il prossimo autunno, senza aspettare le fiere (Eima e Sima) che sono state posticipate a febbraio. A proposito delle quali, siamo organizzati per sostenere due fiere in contemporanea, certo è che, a seguito di quanto successo e considerando che nel 2021 si terrà anche Agritechnica, credo sia opportuno ragionare sulla programmazione futura delle fiere stesse».