Assali sospesi anche per JD e CNH

Un tempo c’era soltanto Fendt, oggi almeno undici marchi offrono gli ammortizzatori su trattori specializzati. Non tutti però arrivano a larghezze compatibili con i filari più stretti

Fino alla metà del decennio scorso chi voleva viaggiare comodo su un trattore specialistico aveva una sola opzione: comprare un Fendt. Ma la tecnologia avanza, le specifiche salgono e oggi sono almeno undici i marchi che hanno a listino, sempre come optional, il ponte anteriore sospeso, per un totale di sei gruppi: Agco, Argo, Carraro, Cnh, John Deere e Sdf.

Ampio anche il ventaglio di soluzioni, che spaziano dalle più semplici sospensioni su assale rigido a un sofisticato meccanismo a sospensioni indipendenti, assai simile a quello presente sulle automobili. C’è abbastanza materiale, insomma, per fare un riepilogo generale sul settore dei vigneto-frutteto, tre anni dopo la nostra ultima panoramica in materia.

L’anti-rollio di Fendt

Partiamo allora dal primo costruttore che ha proposto un ponte sospeso su uno specialistico. Fendt offre il suo assale ammortizzato su tutta la gamma V, F e P, per larghezze che vanno da 1,72 a 1,07 metri. Strutturalmente il sistema è composto da un assale rigido su cui poggiano due ammortizzatori idropneumatici. Il tutto è incernierato al telaio in modo da permettere a quest’ultimo un’oscillazione di 8 cm. In grado, in sinergia con le sospensioni della cabina su silent block, di assicurare un’andatura regolare anche su strade sconnesse. Grazie all’elettronica, la sospensione può essere bloccata, ma anche regolata in altezza. Per esempio, quando si vuol fissare l’altezza di lavoro con un attrezzo frontale. È inoltre dotata di sistema anti-rollio e compensazione della frenata, che evita l’inginocchiamento del muso quando si preme a fondo sul freno. Infine, l’ammortizzatore è pensato per compensare l’abbassamento del telaio se si montano attrezzi di elevata massa sul sollevatore anteriore.


IL MERCATO SI AMPLIA

Gli ultimi arrivati sono New Holland (nella foto 1: schema del Terraglide) e John Deere (2). Con essi, ormai undici marchi montano le sospensioni su trattori specialistici. Questo anche grazie a Carraro (3), che produce per Claas (4), Massey Ferguson e appunto John Deere.


Quattro colori per Agritalia

Se il gruppo Carraro fa un’innovazione, la ritroveremo sui trattori di altri quattro marchi almeno. Tramite la controllata Agritalia, infatti, la società rodigina produce trattori specialistici per Massey Ferguson, Claas, John Deere e Valtra. Più, ovviamente, i Carraro Tractors che ancora oggi tengono vivo lo storico marchio dei Tre Cavallini.

Chi conosce anche soltanto marginalmente il gruppo sa che quest’ultimo in materia di trasmissioni e assali ha parecchio da dire. Non stupisce quindi che il suo ponte ammortizzato per vigneto e frutteto sia tra i più interessanti del mercato, corredato da un brevetto che riguarda il fermo corsa e il contrasto al ribaltamento.

Nel momento in cui decisero di ammortizzare le macchine specialistiche, gli ingegneri di Carraro presero dapprima in esame i ponti sospesi che già avevano in produzione, constatando che nessuno aveva le caratteristiche necessarie per ottenere prestazioni adeguate anche su larghezze vicine al metro (la tipica dimensione di un trattore da vigneto stretto). Scelsero così di ripartire da zero e crearono il sistema Ifas, montato a partire dal 2019 sui Massey Ferguson 3700 e Claas Nexos e dall’anno seguente anche sugli specialistici John Deere. Valtra, al momento, continua invece a offrire soltanto il ponte rigido per i suoi serie A specializzati. Non dobbiamo infine dimenticare gli Agricube, ovvero i trattori immatricolati con i colori Carraro, che naturalmente montano la miglior tecnologia prodotta dal marchio.

Torniamo però al ponte Ifas. È composto da un assale unico, in tutto simile a quello presente sui trattori non ammortizzati, su cui sono fissati due cilindri idraulici, dotati di tre accumulatori di azoto. Servono, rispettivamente, per ammortizzare il trattore a pieno carico, a vuoto e infine nella fase di discesa dei cilindri. Diversamente dalla concorrenza, la funzione di guida trasversale è svolta da una ruota che si muove lungo un supporto a U. In questo modo, il movimento verticale è perfettamente rettilineo e non ad arco di cerchio. Lo stesso sistema di guide ad U, attraverso la guida inferiore, limita inclinazione ed extra corsa verticale. Guide a U e rotelle sono appunto gli elementi oggetto del brevetto. I principali vantaggi di Ifas, sostiene Carraro, sono, oltre alla maggior sicurezza, il mantenimento di prestazioni – sterzata, carico ammesso eccetera – identiche a quelle dell’assale rigido nonché la possibilità di ammortizzare senza problemi anche trattori da vigneto stretto. Ifas ha infatti una larghezza massima, da mozzo a mozzo, di 92,5 cm. Se si aggiungono le ruote si ottiene per l’appunto una larghezza totale di un metro circa. Come per il modulo di Fendt, anche Ifas offre la possibilità di regolare l’altezza per velocità inferiori ai 4,5 km orari, permettendo così di alzare o abbassare il muso per agganciare un eventuale attrezzo.


VARIE SOLUZIONI

Fendt (5) fu il primo a proporre l’assale sospeso (6). Sdf è stato invece il primo a introdurre le sospensioni indipendenti (7). Interessante anche la soluzione Argo (nella foto 8, il Landini Rex 4), che ha fissato il punto di incernieramento in corrispondenza del baricentro (9).


Argo e i Rex

Un sistema di ammortizzamento assai simile è montato da tre anni sui mezzi specialistici prodotti da Argo. Il dispositivo, ci spiegano dall’ufficio tecnico del gruppo, ha la particolarità di agganciarsi al trattore nel baricentro di quest’ultimo. In questo modo svolge una miglior azione di smorzamento dei sobbalzi. Nella parte anteriore troviamo invece i due classici ammortizzatori con due accumulatori di azoto, uno per ogni cilindro. A stabilizzare trasversalmente il trattore pensa una barra Panhard, preferita ad altre soluzioni in quanto consente un’inclinazione trasversale maggiore (fino a 11 gradi). Il sistema è inoltre dotato di un sensore di sterzo che permette di attivare e disattivare la doppia trazione e anche di effettuare il ritorno automatico del volante per mezzi dotati di sterzo elettrico.

Possono essere equipaggiati con ponte sospeso i Landini della serie Rex 4 e i Mc Cormick X.4, nelle versioni F, S e GT. Il primo è il classico trattore da frutteto, mentre gli S sono frutteti con cabina da vigneto (1 m di larghezza della cabina contro 1,2). Sono richiesti in zone impervie, dove recuperare 20 cm di cabina consente di ridurre i rischi di urto contro rami o pali. Gli specialistici della serie GT, infine, sono macchine a metà strada tra uno specialistico e un trattore da campo aperto, avendo una larghezza massima che può arrivare a 2,1 m. La larghezza minima dei trattori ammortizzati per Landini e Mc Cormick è invece di 1,25 m (serie S con gommatura standard). Le sospensioni anteriori sono disponibili sia sui mezzi cabinati sia su quelli piattaformati.

Due bracci per New Holland

Tra gli ultimi a montare un assale sospeso sui suoi specialistici, New Holland ha scelto una soluzione in parte diversa rispetto a quelle finora mostrate: Nel caso dei T4 in versione F, N e V, infatti, il trattore è agganciato al ponte non tramite una trave, ma attraverso due bracci ad arco incernierati nella zona della coppa dell’olio: in questo modo si ottiene la stabilità trasversale senza dover ricorrere a sistemi di contenimento sull’assale. A completare il sistema abbiamo, naturalmente, i due ammortizzatori anteriori, che fanno capo a un unico accumulatore. Le funzioni del Terraglide – nome commerciale della sospensione New Holland – sono quelle solite: compensazione della frenata e dell’inclinazione in curva durante i trasferimenti, smorzamento dei sobbalzi, possibilità di regolare manualmente l’altezza durante le manovre e infine blocco dell’assale per velocità inferiori ai 20 km/h.

Sdf: indipendente è meglio

Abbiamo lasciato per ultimo il gruppo di Treviglio in quanto la soluzione adottata per i suoi Frutteto Cvt si distingue nettamente dalla concorrenza. In luogo di un assale rigido ammortizzato adotta infatti sospensioni indipendenti, in tutto simili a quelle che si trovano sulle moderne autovetture. Rispetto al classico schema, non abbiamo un collegamento rigido tra le ruote, ma ciascuna di esse è fissata al telaio grazie a un semiasse dotato di una doppia forcella. Tra le due forcelle è sistemato un cilindro idraulico a doppio effetto, collegato al classico accumulatore di azoto.

I vantaggi sono, secondo Sdf, molteplici: possibilità di muovere le ruote anteriori in modo indipendente, assorbendo dossi e buche senza compromettere la stabilità del trattore, miglior controllo in curva a velocità elevate e miglior smorzamento delle vibrazioni. Gli ammortizzatori Active Drive sono controllati da un software che li può ammorbidire o irrigidire in maniera indipendente. In linea di massima, il sistema mantiene la corsa delle sospensioni in posizione centrale, ammorbidendo o indurendo la risposta in base alle sollecitazioni ricevute. L’assale non è dotato di blocco; si ricorre quindi alla massima rigidità degli ammortizzatori quando si devono effettuare lavori con importanti carichi verticali.

Assali sospesi anche per JD e CNH - Ultima modifica: 2022-04-19T10:30:59+02:00 da Roberta Ponci

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