Trattori, in Europa calo diffuso delle vendite

Dopo il primo semestre solo tre paesi fanno registrare un incremento delle immatricolazioni. Risultato ampiamente prevedibile

Come da più parti annunciato, il 2024 si avvia a essere un anno negativo per la meccanizzazione agricola. E a confermarlo arrivano i dati delle vendite dei trattori in Europa nella prima metà dell’anno, in base ai quali solo tre paesi su tredici da noi esaminati hanno fatto registrare un incremento delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo del 2023. Gli altri nove segnano dei passivi, che in alcuni casi superano abbondantemente il 20%.

Vediamo allora come si sono chiusi i primi sei mesi paese per paese, partendo come al solito dall’Italia, che nella prima metà dell’anno registra un -17,3% in virtù degli 8.363 trattori immatricolati e scivola al quarto posto della classifica europea. Rispetto al -19,2% dei primi cinque mesi, c’è stato quindi un leggero miglioramento che fa ben sperare. Per quanto riguarda i singoli brand, primo posto occupato saldamente da New Holland (18,6% di quota mercato), seguita da Deutz-Fahr (8,5%), Antonio Carraro (7,7%), Fendt (7,5%) e Landini (7,4%).

Il primo mercato europeo, la Germania, è uno dei tre mercati a virare al giro di boa in positivo, anche se di poco (+0,8%), grazie ai 16.723 trattori immatricolati. L’alta potenza (sopra i 150 cv) si conferma il segmento più performante (+10,8%), mentre tutti gli altri segmenti registrano dei cali: -0,1% sotto i 50 cavalli, -8,2% da 51 a 100 cv e -12% da 101 a 150 cv. La classifica a livello di marchi dopo i primi sei mesi vede nettamente al comando Fendt (29,2%), davanti a John Deere (15,9%) e poi ancora più staccata Claas (9%).

Il Regno Unito, non senza sorprese, nonostante un -8,5% rispetto al primo semestre 2023, si colloca al secondo posto tra i mercati europei con 10.921 trattori immatricolati, relegando la Francia al terzo posto. Quest’ultima, complice un disastroso mese di giugno (-32%), chiude il primo semestre con un -11,8% in virtù delle 10.886 unità immatricolate (standard + vigneto-frutteto). In percentuale il calo più forte è stato quello registrato dai trattori vigneto-frutteto (1.199 unità, -22,8%), mentre i trattori standard hanno “limitato” la perdita al 10,3% (9.687 unità).

Proseguendo con gli altri paesi, va in rosso dopo i primi sei mesi anche la Polonia, che è quella a registrare il calo più pesante (-21,4%) tra i mercati più importanti. A livello di brand, nel mercato polacco si contendono il podio John Deere (14,3% di share), Kubota (12,7%) e New Holland (12,4%).

Per vedere un altro dato positivo dobbiamo spostarci nella penisola iberica, dove Spagna e Portogallo vanno in controtendenza rispetto alla media europea. La Spagna segna un +14,1% grazie ai 4.668 trattori immatricolati, con John Deere saldamente al primo posto della classifica dei marchi (19,2%), davanti a New Holland (15,2%) e Fendt (6,9%). Ancora più roboante l’incremento registrato dal Portogallo, anche se si riferisce ai primi cinque mesi, con un +33,7% sul pari data 2023 a seguito delle 2.687 unità immatricolate. New Holland guida la classifica con il 18,2% di quota mercato, davanti a Solis (11,3%) e Deutz-Fahr (8,3%).

Arriviamo quindi all’Austria che, dopo un ottimo inizio anno, chiude il semestre con un -2,0% (2.499 unità), nonostante il +34,5% degli specializzati, ma è stato il -2,5% degli standard a influire di più sul totale assieme al -25,3% degli isodiametrici. Come brand, il marchio locale Steyr si conferma in testa (23,1% di quota) davanti a Fendt (15,7%) e New Holland (11,9%).

Andando in Scandinavia, troviamo la Norvegia in calo del 14,8% (1.169 trattori immatricolati), con John Deere (26,9%) davanti a Massey Ferguson (20,8%) e Valtra (19,6%) sui primi tre gradini del podio, e la Svezia anch’essa in calo (-13,9%) in virtù dei 987 trattori venduti nel periodo gennaio-giugno; come brand, al momento John Deere (21%) stacca decisamente Massey Ferguson (15,2%), mentre Valtra si piazza al terzo posto (13,8%).

L’Olanda si ferma a 1.323 unità immatricolate (dati dei primi cinque mesi), pari a un -3,1% sul pari data 2023, mente la Svizzera chiude con un -12,3% in virtù dei 915 trattori registrati (anche in questo caso dati dei primi cinque mesi). Nel mercato elvetico il brand più venduto è Fendt (24,6%) davanti a John Deere (14,2%) e Deutz-Fahr (10,7%).

Crollo infine per la Bulgaria, che dopo i primi sei mesi si ferma a 495 trattori venduti (-25,3%) e conferma il netto predominio di John Deere (19,4% di market share) davanti a Case IH (7,5%) e New Holland (5,7%).

Le vendite fuori dall’Europa

Non va meglio se usciamo dai confini europei. La Turchia, che ricordiamo viene da un 2023 record, dopo i primi sei mesi si ferma a quota 32.372 trattori, in calo del 19,6% sullo stesso periodo del 2023. A livello di brand, dominio di New Holland con il 37,6% di market share, davanti a Case IH (10,7%) e Deutz-Fahr (9,1%).

Anche l’India non è da meno e dopo i primi sei mesi chiude con un -10% rispetto al pari data 2023 (oltre 424mila trattori venduti sul mercato domestico). Mahindra è leader indiscusso del mercato, davanti a Tafe Group e Sonalika.

Infine, dati negativi anche per gli Usa, che con 114.959 immatricolazioni chiudono il primo semestre con un passivo dell’11,7%, e per il Canada, che a metà anno segnano un -16,1% rispetto al primo semestre 2023 (10.798 trattori venduti).

Trattori, in Europa calo diffuso delle vendite - Ultima modifica: 2024-07-26T12:41:45+02:00 da Francesco Bartolozzi

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome