Arriva il nuovo ennesimo rinvio delle scadenze fissate per la revisione delle macchine agricole. Con il recente decreto-legge “Milleproroghe” approvato dal Consiglio dei Ministri, infatti, il governo ha dato il via libera ad alcune misure riguardanti il settore primario e tra queste vi è l’estensione al 31 dicembre 2024 (era al 31.12.23) il termine per la revisione delle macchine agricole immatricolate dal 1° gennaio 1984 al 31 dicembre 1996, e al 31 dicembre 2025 (era al 31.12.24) la scadenza per la revisione di quelle immatricolate dal 1° gennaio 1997 al 31 dicembre 2019. Si tratta di un tema di stretta e scottante attualità, al centro del dibattito, ormai da diversi anni, tra addetti ai lavori e nelle stanze degli uffici delle competenti istituzioni.
Nello specifico, la predetta proroga si è resa ancora una volta necessaria in quanto non è stato ancora emanato il decreto ministeriale che dovrà stabilire la tipologia di verifiche da effettuare in sede di revisione e, soprattutto, l’impostazione organizzativa dei centri di revisione. Per tali ragioni, ad oggi, allo stato, non è possibile procedere alla tanto agognata revisione delle macchine agricole italiane, molte delle quali sono piuttosto “anziane” e non sempre possiedono le prescritte misure di sicurezza per tutelare l’incolumità degli operatori.
Prosegue, quindi, una “telenovela” che si arricchisce di una nuova puntata. Si ricorda, infatti, che l’approvazione del decreto interministeriale numero 80 del ministero delle Politiche Agricole e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, datato 28 febbraio 2019, aveva fissato le nuove diverse scadenze per procedere alle operazioni di revisione del parco macchine del comparto primario italiano. Le prime scadenze erano trascorse invano in quanto si attendeva proprio l’ulteriore provvedimento ministeriale, ossia il secondo decreto attuativo che, appunto, individui i dettagli tecnici per avviare concretamente le attività di revisione. In particolare, le scadenze fissate dal citato decreto, che hanno prorogato quelle previste in precedenza, erano le seguenti:
a) per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983: 31 dicembre 2022;
b) per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1984 al 31 dicembre 1996: 31 dicembre 2023;
c) per i veicoli immatricolati dal 1° gennaio 1997 al 31 dicembre 2019: 31 dicembre 2024;
d) per i veicoli immatricolati dopo il 1° gennaio 2020: quinto anno successivo alla fine del mese di prima immatricolazione.
Ricordiamo, altresì, che le diverse scadenze temporali fissate in precedenza per procedere alla revisione erano le seguenti: per i veicoli immatricolati entro il 31 dicembre 1983, revisione prevista entro il 30 giugno 2021; per i veicoli immatricolati dall’1 gennaio 1984 al 31 dicembre 1995, revisione prevista entro il 30 giugno 2022; per i veicoli immatricolati dall’1 gennaio 1996 al 31 dicembre 2018, previsione prevista entro il 30 giugno 2023. Infine, per i veicoli immatricolati dopo l’1 gennaio 2019, revisione entro il quinto anno dall’immatricolazione, entro la fine del mese di prima immatricolazione. Pertanto, nell’arco temporale di due anni, quindi entro il mese di giugno del 2023, si sarebbe dovuta completare la prima parte della maxi operazione di revisione, in modo che tra il 2023 e il 2024 si sarebbe potuto procedere, a regime, alle operazioni di revisione riguardanti i veicoli più nuovi.
di Antonio Longo