Nuova forma di gestione del rischio per i produttori del Made in Italy. L'Italia si pone all’avanguardia nella difesa delle tipicità nostrane e, primo tra i Paesi dell’Unione Europea, sperimenta una nuova tipologia di polizza assicurativa: quella a garanzia del settore cerealicolo, in particolare la polizza a favore dei produttori di grano, sia duro che tenero.
L’iniziativa, presentata nei giorni scorsi dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e per Ismea dal Presidente Enrico Corali e dal Direttore generale Raffaele Borriello, interessa uno dei comparti trainanti dell’intera filiera agricola italiana, con la produzione nazionale del grano duro che si attesta su circa 4 milioni di tonnellate, la produzione di pasta che ammonta a 3,4 milioni di tonnellate, che rendono l'Italia il principale produttore mondiale, un valore della produzione di oltre 4,6 miliardi di euro e un valore dell'export pari a 2 miliardi di euro. Numeri certamente di rilievo che grazie al nuovo strumento potrebbero trovare nuovi interessanti spunti per consolidare le ambizioni si crescita dei produttori.
Ma come funziona la nuova polizza? A spiegarlo e’ lo stesso Ministero. Un produttore agricolo di grano può sottoscrivere la polizza ricavo, pagando un premio alle assicurazioni che viene coperto per il 65% dall'agevolazione del Ministero. Nel caso il ricavo scenda del 20% rispetto alla media triennale del ricavo per ettaro, l'agricoltore riceverà dalla compagnia assicurativa un indennizzo per la perdita di reddito. Per avviare la sperimentazione è prevista anche la riassicurazione di Ismea, in modo da offrire alle compagnie assicurative una forma di protezione da eventuali perdite in questa prima fase di lancio delle polizze. Il dicastero precisa che questa tipologia di polizza è aggiuntiva rispetto alle garanzie tradizionali contro le avversità come gelo, siccità alluvione o eccesso di neve, grandine o sbalzi termici.
"Si tratta di uno strumento concreto di tutela del reddito per gli agricoltori e risponde in maniera più efficace all'esigenza di proteggere le aziende rispetto al passato, - ha sottolineato il Ministro Martina - in particolare in una produzione come quella cerealicola, esposta a fluttuazioni di mercato e all'influenza di variabili internazionali, diventa fondamentale che le imprese possano programmare meglio la produzione e avere un meccanismo di protezione in caso di crollo del prezzo. Lo abbiamo visto quest'anno quando le quotazioni sono scese fino a 18 centesimi al chilo. Un prezzo che non consente nemmeno di recuperare i costi di produzione. Con l'assicurazione ci sarebbe stato un indennizzo immediato rispetto a queste perdite. È uno strumento sperimentale nel quale vogliamo investire e per questo abbiamo stanziato 10 milioni di euro che serviranno ad agevolare la sottoscrizione da parte dei nostri agricoltori. Allo stesso tempo andiamo avanti per rafforzare i rapporti nella filiera grano pasta, attraverso il sostegno ai contratti di filiera inseriti nel Piano cerealicolo nazionale e puntando alla massima informazione dei consumatori con l'origine della materia prima in etichetta".
E l’attenzione nei confronti dell’universo cerealicolo e’ comprovata anche da altre azioni poste in essere a favore del settore. In tal senso, si ricordano i contratti di filiera con i 10 milioni di euro investiti su contratti che valorizzano il lavoro degli agricoltori e consentono ai produttori di pasta di approvvigionarsi sempre di più di grano italiano di qualità e l’invio a Bruxelles dello schema di decreto per introdurre in maniera chiara e leggibile l'origine del grano e della semola sulle confezioni di pasta italiane: sono attualmente in corso gli approfondimenti tecnici con la Commissione Ue.
Di Antonio Longo