Nonostante un marzo negativo, ma non troppo, il consuntivo del primo trimestre 2015 dei trattori in Europa è decisamente da dimenticare, con segni meno (e nemmeno troppo leggeri) nei primi 6 mercati del Vecchio Continente.
La Germania, tornata a essere il primo mercato in assoluto, ha accusato un forte calo soprattutto in febbraio e comunque dopo i primi tre mesi registra un pesante -9,3%, con meno di 7.000 trattori immatricolati, rispetto ai quasi 8mila del pari data 2014, il che non lascia presagire un futuro troppo roseo, soprattutto dopo che il 2014 si è chiuso con un -3,8% sul 2013.
La Francia ha pagato dazio nel 2014 dopo lo straordinario exploit del 2013, perdendo il 25% del mercato, ma nel 2015 non sembra ancora dare segnali di risalita, dato che nei primi tre mesi ha perso ancora il 14,7% sul primo trimestre 2014, in virtù dei 4.730 trattori immatricolati (erano 7.394 nel primo trimestre 2013!).
Anche l’Italia ha poco di che rallegrarsi: il calo dopo i primi tre mesi è infatti del 9,4%, in virtù dei 4.180 trattori immatricolati contro il 4.616 del pari data 2014. E risalire la china sembra ancora più improbo rispetto ad altri mercati.
Peggio di tutti sta comunque facendo il Regno Unito, in calo del 18,8% nel primo trimestre: sono infatti solo 2.630 i trattori venduti in territorio britannico in questo inizio 2015 rispetto ai 2.955 del pari data 2014 (erano 3.725 nel 2013).
Male anche l’Austria, anche se il -12,5% di questi primi tre mesi è migliore del -21,6% con cui aveva chiuso l’anno 2014. Alla stregua di Germania, Francia e Regno Unito, febbraio è stato un mese disastroso e dopo il primo trimestre i trattori venduti in Austria sono fermi a quota 1.243, contro i 1.421 del pari data 2014.
Chiudiamo con la Spagna, l’unica ad aver chiuso in positivo (+10%) il 2014. Qui il mese buio è stato gennaio e comunque dopo tre mesi il bilancio è in negativo del 6,7%, con 8.849 immatricolazioni contro le 10.004 del primo trimestre 2014.
Guardando più nel dettaglio alcuni di questi mercati, in Germania sorprende che l’unico segmento in crescita sia quello sotto i 50 cavalli (+14,4%), mentre perdono tutti gli altri: -28,7% per il segmento 51-100 cv, -18% per quello tra 101 e 150 cv e -8,3% per gli oltre 150 cavalli.
Anche la Francia vede in positivo solo il segmento sotto i 50 cavalli (+34,5%), mentre calano tutti gli altri, in particolare quelli tra 200 e 250 cv (-29%) e tra 250 cv e 300 cv (-23,6%). Fa eccezione il segmento oltre i 300 cv, che cresce del 12%, ma si parla di numeri limitati (121 macchine nel trimestre). Pagano dazio anche gli specialistici, con un -14% sul pari data 2014 per un totale di 662 trattori registrati.
Il segmento vigneto-frutteto, invece, è l’unico a far sorridere l’Italia, dove nel primo quarto dell’anno le trattrici specializzate immatricolate sono state 1.365 contro le 1.326 del primo trimestre 2014, in crescita del 3%, con una quota percentuale sul totale che ormai è pari al 33%.
Per quanto riguarda la Spagna, lottano per il primato John Deere (19,7% di quota) e New Holland (19,3%), mentre al terzo posto si è ormai insediato stabilmente il marchio giapponese Kubota (9,4% di quota).
Chiudiamo con l’Austria. Il mercato è come sempre nelle mani del marchio locale Steyr con il 21,6% di quota, ma anche il secondo marchio di casa, Lindner, sta crescendo e nel primo trimestre si trova al secondo posto della classifica con il 14,5% di market share. Al terzo posto per il momento c’è New Holland (11,7%), tallonata da John Deere (10,9%) e Fendt (10,8%). Più in sofferenza il comparto vigneto-frutteto (dove il primo posto è da anni saldamente nelle mani di Fendt) rispetto agli standard, con una perdita di quasi il 19% nel primo trimestre.
Un accenno, infine, anche all’andamento del mercato oltreoceano: gli Usa hanno chiuso il primo trimestre in calo del 4,8%, in virtù di 37.264 nuove immatricolazioni contro le 39.130 del primo trimestre 2014. Calo identico anche per quanto riguarda il Canada, dove le vendite nel primo trimestre si sono fermate a quota 4.462 trattori, contro i 4.685 del pari data 2014.