In un incontro tenutosi a Milano dal titolo “Bioenergia: quali prospettive per l’agricoltura e l’impresa italiana” è intervenuto anche il Ministro Martina che ha confermato la volontà da parte del governo di portare avanti lo sviluppo delle agroenergie come elemento fondamentale per la multifunzionalità dell’agricoltura italiana: “Il Ministero è a totale disposizione di un lavoro quotidiano di confronto e di messa a punto su questo tema, anche se in alcuni passaggi ci si deve confrontare con altri ministeri e quindi occorre capacità e lavoro di mediazione”.
Le agroenergie sono un tema spesso dibattuto e spigoloso, ma il Ministro afferma “Sono uno dei fronti più importanti nel lavoro per il nuovo modello agricolo italiano”. Multifunzionalità è la caratteristica che Martina riconosce come propria dell’agricoltura italiana, una caratteristica che l’agricoltura ha fatto sua, facendo di necessità virtù, perché conosciamo tutti le difficoltà e l’asfissia in cui oggi l’agricoltura si trova, nonostante i numeri parlino di crescita. Per crescere veramente, dare ossigeno al settore e integrare con successo le agroenergie nel modello italiano, Martina vede principalmente tre sfide e tre fronti di lavoro:
- la sfida organizzativa ovvero come riorganizzare l’esperienza agricola italiana, unica nel suo genere perché costituita da più di 1 milione di imprese, molte a carattere familiare. Si tratta di una struttura che, se da una parte è un punto di forza nel dare valore aggiunto al territorio, dall’altra è caratterizzata da una debolezza strutturale. “Non possiamo pensare che sia automatico per queste aziende reggersi da sole nel tempo della globalizzazione senza un piano armonico”. Questa complessità strutturale va aiutata a fare un miglioramento organizzativo a fronte del fatto che si hanno dinamiche extra-nazionali che incidono oggi più che in passato. Reti di impresa, cooperative, filiere rimangono un terreno cruciale di lavoro su questo fronte.
- La sfida del reddito: le agroenergie giocano sicuramente un ruolo fondamentale per creare nuovo reddito per le aziende. E in un momento in cui, tolto il settore vitivinicolo, tutti gli altri settori vivono un passaggio molto delicato, creare più fonti di introito, nel rispetto della funzione e della struttura delle aziende e nel rispetto del territorio, è una via che non può non essere considerata;
- La sfida generazionale: in Italia il tasso di partecipazione degli under-40 alle imprese agricole è del 5%, contro una media europea dell’8%. I giovani si sono allontanati anche perché il settore non è stato in grado di assicurare un reddito accettabile. Eppure si tratta della classe generazionale più disposta mentalmente ad innovare e che quindi anche nel settore delle agroenergie – innovative per definizione – sarebbe in grado di dare grossi contributi. Per questo la sfida generazionale, legata alla sfida del reddito, è essenziale per un futuro delle agroenergie in Italia.
Queste, secondo il Ministero, le tre sfide che il settore agricolo italiano deve affrontare e che aiuterebbero anche una maggiore integrazione delle agroenergie nell’agricoltura italiana.
Articolo di Maria Luisa Doldi