Nel quinquennio 2014/2018 si sono ridotti infortuni ed incidenti mortali nel settore agricolo. Tale trend si rileva dai dati diffusi dall’Inail nei giorni scorsi. In particolare, relativamente all’andamento degli infortuni il rapporto evidenzia un trend decrescente nel numero di denunce presentate all’Inail, passate dalle 39.174 alle 33.677, con una diminuzione del 14%. Ancora più vistosa la riduzione delle denunce di sinistri con esito mortale, infatti sono stati 144 i casi registrati nel 2018 a fronte dei 181 casi del 2014, con una diminuzione pari al 20,4%. Per quanto concerne lo scorso anno, i dati parziali, non ancora consolidati, confermano la tendenza riguardante il calo infortunistico per il complesso delle denunce (-1,5%) ma segnalano un incremento per gli eventi mortali (+15,3%).
Per quanto riguarda la “geografia” dei sinistri, il report dell’Inail sottolinea che è nel Nord Est che si registra il maggior numero di infortuni (10.812 quelli denunciati), mentre è in Puglia che avvengono in prevalenza quelli con esito mortale (24, pari al 16, 7% del totale). Nello specifico, sul fronte delle denunce, alle spalle del Nord Est si piazza il Sud Italia(7.023), a seguire il Centro (6.304), il Nord-ovest (5.693) e le Isole (3.845). Per quanto riguarda, invece, i casi mortali, dopo la Puglia (primato derivante dagli incidenti plurimi di Foggia e Lesina in cui perirono 16 lavoratori agricoli) si collocano con 20 casi l’Emilia Romagna (13,9%), la Toscana (9% del totale), la Sicilia (8,3%) e il Veneto (6,9%).
Il rapporto rileva, inoltre, che nel 2018 sono stati denunciati 27.422 infortuni da parte di lavoratori di sesso maschile contro i 6.255 delle donne (18,6% del totale). Per quello che riguarda i decessi, si rileva il trend decrescente sempre per gli uomini (138 casi, con un calo del 18,8% rispetto al 2014). Dal punto di vista anagrafico, dalle denunce infortunistiche la fascia di età più a rischio per i maschi, con 3.668 denunce pari al 13,4% del totale, va dai 50 ai 54 anni. La fascia immediatamente successiva, dai 55 ai 59 anni, riguarda invece le donne, con 1.209 denunce.
Il report si sofferma anche sulle cause principali d’infortunio. Al primo posto si trova lo “scivolamento”: nel quinquennio 2014/2018 ha rappresentato il 31,6% del totale, con differenze di genere diverse, 43,3% per le lavoratrici e 28,7% per i lavoratori. A seguire la perdita di controllo, totale o parziale, di macchine agricole, con il 25,4% del totale. In questo caso sono i maschi ad occupare la quota maggiore con il 26,9% a fronte del 19,1% delle donne.
di Antonio Longo