I dati europei sull'immatricolazione delle macchine agricole a fine 2013 diffusi da FederUnacoma sono incoraggianti, ma purtroppo non sono applicabili al nostro Paese. Mentre nell’Ue si è registrata una crescita media delle vendite del 2,1%, l’Italia ha fatto segnare un -1,7 per cento. La crescita europea è invece trainata dalla Francia con un +9,9% nelle vendite delle trattrici, cui si aggiunge una sostanziale tenuta del mercato tedesco.
"Il confronto tra Italia ed Europa è senz'altro preoccupante - afferma il numero uno di Confai, Leonardo Bolis - perché gli scarsi investimenti in tecnologia e innovazione hanno come immediata conseguenza la perdita di competitività dell'intero settore primario".
Confai rimarca l'impegno del mondo agromeccanico per il settore, ma con un avvertimento. "Le imprese agromeccaniche sono quasi le uniche che hanno continuato ad investire in tecnologia agraria, nonostante la crisi - osserva Bolis -, ma anche i nostri imprenditori si trovano ora a fare i conti con oggettive difficoltà di bilancio. È pertanto urgente che il governo consenta anche ai contoterzisti agrari l'accesso alle risorse Ue per la meccanizzazione. Non è un caso che le migliori performance di vendita di macchine agricole abbiano luogo in Francia, dove i fondi comunitari sono distribuiti al contoterzismo attraverso il canale consortile delle CUMA, le cooperative di utilizzo delle macchine e dei mezzi agricoli".