Dopo quello del 2011, nuovo picco per i grandi gruppi delle macchine agricole nel 2012 (vedi grafico). Con incrementi rispettivamente del 13%, dell'8% e del 13,6% John Deere, Cnh e Agco hanno messo a segno il miglior risultato in termini di fatturato della loro storia. Vediamo più nel dettaglio come sono andate le cose per ogni costruttore.
Il "Cervo" vola nell'ultimo trimestre 2012
Partiamo da quello con il volume d'affari più alto, ovverosia John Deere che, lo ricordiamo, chiude il suo anno finanziario alla fine di ottobre. Il cervo ha messo a segno un ultimo trimestre da record, che gli ha consentito di chiudere il fatturato 2012 a quota 36.157 miliardi di dollari contro i 32.013 del 2011, in crescita quindi del 12,9%, per un utile netto di 3.065 miliardi di $ (+9,5% sul 2011). «Nonostante la perseverante pressione economica a livello mondiale - ha detto Samuel R. Allen, presiedente e amministratore delegato di John Deere - abbiamo portato a termine una nuova stagione record. Il nostro successo riflette la positiva risposta dei clienti alle nostre linee di macchine innovative assieme ai grossi sforzi per espandere la nostra competitività a livello mondiale». Nel 2012 John Deere ha continuato a introdurre nuove macchine, aprendo nel frattempo o portando avanti nuovi stabilimenti in Cina, India e Brasile, mentre negli Usa ha annunciato l'espansione della capacità produttiva per trattori, irroratrici e cilindri. Le vendite di macchine del gruppo per il 2013 sono previste in crescita di circa il 5%, mentre il reddito netto della Deere & Company dovrebbe attestarsi sui 3.200 miliardi di dollari.
Macchine agricole ok
in casa Fiat Industrial
Passiamo a Cnh che, a fronte di un aumento di fatturato del 7,6% (dai 18.059 miliardi di dollari del 2011 è arrivata a quota 19.427 miliardi nel 2012), ha registrato un aumento del 21,6% in termini di utile netto, passando dai 939 miliardi del 2011 ai 1.142 del 2012. Da segnalare, inoltre, che l'incremento delle vendite per il comparto macchine agricole è stato del 10% (grazie in particolare all'aumento dei volumi, ai prezzi positivi e al mix favorevole di prodotti) contro il -2% delle macchine del settore costruzioni: nel 2012 le macchine agricole hanno rappresentato l'81% del fatturato, quelle del settore costruzioni il 19%, mentre dal punto di vista geografico la parte del leone l'ha fatta il Nord America (44%), seguito da Europa, Asia e Medio Oriente (31%), Sudamerica (15%) e Asia Pacifico (10%). La quota di mercato di Cnh a livello mondiale si è mantenuta in linea con il mercato sia per quanto riguarda i trattori che per le mietitrebbie. La produzione mondiale di Cnh di macchine agricole ha fatto da traino nell'ultimo trimestre del 2012, dal momento in cui il gruppo ha attuato il rallentamento programmato della produzione per ridurre gli stock dell'azienda e dei concessionari ai livelli desiderati di fine anno. Le previsioni per il 2013 in casa Cnh sono di chiuderlo sui livelli del 2012 (o al limite in crescita del 5%) sia per quanto riguarda i volumi di macchine agricole sia per quelli delle macchine da costruzioni.
Quasi 10 miliardi per
la corporation di Duluth
Chiudiamo con Agco, che ha sfiorato i 10 miliardi di dollari di fatturato nel 2012, chiudendo a quota 9.962 miliardi, contro gli 8.773 dell'anno precedente (+13,6% circa). L'utile netto di 522,1 miliardi, invece, è risultato in calo dell'10,5% rispetto al 2011. «Agco ha chiuso il 2012 con vendite record e allo stesso tempo realizzando significativi miglioramenti nell'offerta di prodotto e nei nostri stabilimenti produttivi - ha dichiarato il presidente e amministratore delegato Martin Richenhagen -. Abbiamo generato anche un flusso di cassa di 326 milioni di dollari in seguito all'incremento dei nostri investimenti strategici nel nostro business. Questo progresso è stato raggiunto in contemporanea con il superamento delle inefficienze di avvio delle nostre operazioni nello stabilimento in Germania». A livello regionale, in Nord America le vendite sono cresciute del 19,8%, del 10,3% in Sudamerica, del 9,9% in Eame e del 23,2% in Asia/Pacifico. Anche secondo Agco il 2013 si prospetta in maniera positiva, grazie ai prezzi elevati delle commodity, per cui la corporation con sede a Duluth (Georgia, Usa) dovrebbe chiudere con un fatturato tra i 10,2 e i 10,4 miliardi di dollari.