Un bilancio 2009 da dimenticare e uno spaccato dei primi cinque mesi del 2010 che - per ora - non ammette repliche.
Le imprese costruttrici di macchine e attrezzature agricole riunite nell'Unacoma si sono ritrovate a Bologna per l'assemblea annuale. E i numeri di consuntivo d'anno indicano crolli produttivi e dell'export a due cifre. La produzione di trattori si è fermata sotto la soglia delle 60mila unità, con un calo del 36% rispetto al 2008, per un valore di poco superiore a 1,9 miliardi di euro (-31,9%). Per le trattrici incomplete e i ricambi, in particolare, la flessione è stata del 15% in peso e del 14,4% in valore. Le macchine agricole hanno registrato, rispettivamente, un -18,5 e -19,3 per cento. Quanto alle tipologie, la performance peggiore l'hanno conseguita le macchine per la raccolta con un passivo del 30 per cento.
Non è andata meglio nel segmento delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde, per le quali il calo produttivo è stato pari al 18%, con un valore fermo a 980 milioni, contro 1,2 miliardi del 2008. Quanto alle esportazioni, l'anno scorso si è chiuso con un calo in valore delle macchine agricole, nel complesso, del 24,6%, a quota 3,58 miliardi, dove la débâcle ha riguardato in particolare le trattrici, per un valore inferiore a 1,17 miliardi (-30,9%). Mentre la categoria «macchine agricole », nella quale rientrano le mietitrebbiatrici, ha segnato -22,8%, a poco più di 1,9 miliardi.
La ripresa del mercato stenta anche nella prima parte del nuovo anno. Questo, secondo l'Unione nazionale dei costruttori, a causa di un mercato interno ed estero ancora in fase negativa. Tra gennaio e maggio le immatricolazioni di trattori in Italia sono diminuite del 16,1% rispetto allo stesso periodo 2009, quelle di mietitrebbie del 10,8 per cento. Di segno meno sono risultate anche le registrazioni di motoagricole (9,1%) e rimorchi (3,7%). Appena migliore il trend delle macchine per il «gardening», con i dati dei primi quattro mesi che indicano un calo limitato al 3%, in media, anche se con un andamento decisamente negativo per le macchine professionali per la manutenzione del verde che hanno segnato un passivo del 22 per cento.
Per il presidente dell'Unacoma, Massimo Goldoni, «l'industria italiana della meccanizzazione dovrà faticare non poco per difendere quella posizione d'eccellenza conquistata a livello internazionale. Il mercato delle macchine agricole, almeno nel breve periodo, risentirà delle variabili legate al carattere più o meno restrittivo della Politica agricola comune». E' evidente che il mantenimento, o meno, degli aiuti comunitari, opererà «un'ulteriore selezione che minaccia di spingere fuori dal mercato un elevato numero di aziende che già nelle attuali condizioni faticano a reggere la concorrenza internazionale». A questa variabile Pac, Goldoni aggiunge poi «l'effettiva realizzazione di importanti programmi che coinvolgeranno l'agricoltura, come quello per lo sviluppo dei biocombustibili e quello per la salvaguardia delle risorse idriche già annunciati dalla Commissione europea».
Macchinari
Meccanizzazione agricola in forte contrazione
Assemblea Unacoma: i dati sulle immatricolazioni dei primi cinque mesi indicano un calo del 16%