Contoterzisti digitali è il nome del progetto, già in avanzata fase di sviluppo, promosso dall’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali – UNCAI e avviato grazie alla collaborazione di COBO, Agrogest e Nutcracker. Gli ultimi aggiornamenti sono stati presentati durante la recente Fiera Agricola Zootecnica Italiana di Montichiari (BS). Al centro della scena, il focus su un lavoro che si ripromette, per la prima volta, di coinvolgere direttamente la categoria degli agromeccanici nel processo completo di implementazione e perfezionamento di specifici sensori e software agricoli, guidandolo lungo direttrici realmente utili all’agricoltura e agli operatori. Con un obiettivo semplice e ambizioso: promuovere un nuovo modo di interfacciarsi con le macchine agricole, i sensori e i computer, mantenendo al centro l’esperienza e la professionalità di agricoltori e contoterzisti agromeccanici.
Sempre più infatti, l’automazione e lo scambio di informazioni in tempo reale e in rete sono fattori determinanti per un nuovo modello di impresa, anche in campo agricolo, in termini di organizzazione, efficienza, sicurezza e gestione aziendale. A maggior ragione per i contoterzisti che costituiscono una parte importante dell’indotto generato dalle aziende agricole italiane. I servizi erogati dalle imprese agromeccaniche per conto terzi ammontano infatti ad oltre 3,7 miliardi di euro, corrispondenti ad una superficie lavorata di circa 7,5 milioni di ettari.
“Se automatizzare significa ridurre o assistere le operazioni manuali per renderle più precise e rapide, l’interconnessione di mezzi, attrezzature agricole, terreni, agricoltori, contoterzisti e istituzioni, come università ed enti certificatori, permette di generare nuovo valore” – le parole di Gino Mainardi, CEO di Cobo USA. “Con la digitalizzazione delle imprese –afferma Aproniano Tassinari, presidente di Uncai- l’agricoltura si apre a nuove e più profonde conoscenze basate sulle informazioni (big data) raccolte in campo, pronte a diventare anch’esse prodotto. Da sempre pioniere del cambiamento in agricoltura, il contoterzista è l’attore principale dell’agricoltura 4.0. Attraverso servizi specializzati, è in grado di dare maggior valore alle terre lavorate e al Made in Italy, e vincere la concorrenza senza volto del mercato globale. Per far cambiare marcia all’agricoltura italiana, occorrono persone di talento e circostanze favorevoli che le faccia incontrare. Contoterzisti e agricoltori sono consapevoli che la strada tracciata dall’agricoltura di precisione e digitale rappresenta non un astratto progetto per il futuro, ma già oggi la soluzione a molti problemi di redditività e ambientali”.
Sempre a Montichiari, è stato presentato da parte di Regione Lombardia il Bando “Al Via” da 300 milioni di euro, che prevede per le aziende artigiane un contributo dal 8 al 15% a fondo perduto per l’acquisto di macchinari e la digitalizzazione dei processi. In quanto artigiani, i contoterzisti saranno tra i destinatari della legge Manifattura diffusa 4.0 e del progetto Lombardia 5.0. In particolare, è stato ricordato che per favorire un’integrazione totale della filiera, i contoterzisti potranno beneficiare di questa occasione. “Gli strumenti digitali dell’agricoltura 4.0 –conclude Tassinari- permetteranno in un futuro ormai molto prossimo di valorizzare il Made in Italy nel mondo. Il mercato globale non chiede all’agricoltura italiana di misurarsi con gli altri paesi su costi di produzione e quantità, ma di distinguersi con la qualità delle produzioni che deve essere certificata. La tracciabilità in campo e bar code che raccontino la storia di ogni prodotto a partire dalla semina servono a questo, e la centralità dei contoterzisti nel processo di valorizzazione del giacimento Italia sarà sempre più evidente”.
Articolo di Emiliano Raccagni
Fonte immagine:UNCAI